Divieto cicli a mano: il rebus dei nuovi cartelli

VENEZIA. A piazzale Roma sono apparsi i cartelli che indicano il divieto di circolare per Venezia in sella a una bicicletta: pena, una sanzione di 100 euro. E fin qui, tutto chiaro: stop a bici e cicli che troppo spesso si trovano ancora a girare in città.Ma sopra il tradizionale divieto rotondo, c'è un altro cartello che suona criptico, nonostante il disegno dell'omino con la sua bici, barrato da una croce: "Vietato condurre i cicli a mano, eccetto autorizzati, ai sensi del Regolamento di polizia urbana, sanzione 100 euro".
"Autorizzati": ma chi? Il cartello installato nei pressi della cittadella della Giustizia, uno degli accesso a Venezia, non lo dice e in inglese intima solo il divieto: "Forbidden to carry bikes". Facendo il giro largo, davanti al ponte della Costituzione, si trova un altro cartello, nel quale si specifica che "autorizzati" sono quanti sono diretti alla stazione di Santa Lucia, per partire con la bici. Altro non è dato sapere.
In realtà l'articolo 28 bis al regolamento di Polizia urbana, approvato dal Consiglio comunale, ha vari comma. Nel vietare la circolazione delle biciclette a Venezia, anche se condotte a mano, prevede alcune eccezioni: oltre al tratto piazzale Roma-Ponte della Costituzione-stazione, sono autorizzati tutti i residenti "per il percorso più breve tra la loro abitazione e piazzale Roma", oltre ai bambini fino agli 8 anni (ma solo tra le 9 e le 13 e le 15 e le 19, tranne nell'area marciana e realtina, via XXII marzo, San Rocco): ma di questa articolata spiegazione non c'è traccia.
Intanto, in questa strana estate di comportamenti più o meno maleducati, spunta il "lancio della pallina appiccicosa". Novità di queste serate d'agosto: basta alzare gli occhi sul candido intonaco fresco di restauro del colonnato che porta agli Uffici giudiziari e lo si ritrova tempestato di gel colorati. Una delle volte centrali, è stata infatti trasformata in una sorta di tiro al bersaglio, utilizzando come "freccia" le palline-gel vendute dai commercianti abusivi ai vari angoli della città. Evidentemente, l'intonaco funziona da collante e l'appiccicoso malloppo resta appeso....salvo, dopo qualche tempo, staccarsi e finire viscido a terra.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia