Diventa biennale il “Zogo dell’oca”

MIRANO. Sarà un 2013 senza “Zogo de l’oca”. La notizia era nell’aria, le voci stavano diventando sempre più insistenti e i segnali, tra crisi e flop dell’ultima edizione, non facevano immaginare...

MIRANO. Sarà un 2013 senza “Zogo de l’oca”. La notizia era nell’aria, le voci stavano diventando sempre più insistenti e i segnali, tra crisi e flop dell’ultima edizione, non facevano immaginare esiti diversi. Ora, nell’anno della 15ª edizione, la Pro Loco ha deciso di annunciare la svolta: quest’autunno niente giro con dadi e pedine, niente tribune, niente sfide tra frazioni al centro dell’ovale. «Dopo 15 anni di gioco abbiamo sentito la necessità di trovare nuovi stimoli», spiega il presidente Roberto Gallorini, «andava evitato il classico rilassamento che rischia di appiattire ogni bella iniziativa nella routine. Certo, a contribuire c’è stato anche il risultato dell’ultima edizione, rovinata dal maltempo, ma non è la sola ragione. Sarebbe successo lo stesso, prima o poi, magari tra un paio d’anni».

Lo scorso novembre il grande evento, diventato ormai famoso anche all’estero, uscì con le ossa rotte dal tradizionale weekend di San Martino: pioggia e vento forte, allagamenti e allerta meteo generale. Anche la piazza rischiò di finire sott’acqua, con il Muson a lambire gli argini al bacino delle Barche. Pochi metri più in là il Zogo si giocava comunque, ma a tribune quasi vuote. L’organizzazione finì il weekend in passivo di 15 mila euro. «Ripartire», aveva detto Gallorini, «sarà difficile». Ma dalla delusione la Pro Loco ha trovato la forza per rialzarsi. Ha trovato il modo di ripensare il weekend dell’oca. D’ora in poi il Zogo sarà biennale: si giocherà solo negli anni pari, come avviene per tante grandi manifestazioni, ad esempio la celebre partita a scacchi di Marostica. Negli anni dispari, a cominciare da questo 2013 (il 9 e 10 novembre), la festa sarà tutta dedicata alla Fiera. Ancor più grande, ancor più bella. L’ovale lasciato libero dal Zogo sarà occupato dagli antichi baracconi, attori di strada, la fiera antica con le antiche professioni: il barbiere, la fioraia, il lustrascarpe. Quello che era complementare al Zogo, ne diventa il fulcro. Tutti gli sforzi e le risorse economiche saranno dedicate a rendere la città ancor più simile alla Mirano del Novecento. E la sfida tra le frazioni? «Ci sarà comunque», conclude Gallorini, «improntata sul corteo storico, con i figuranti chiamati a inventarsi costumi e situazioni d’epoca. Poi ci saranno giochi liberi in vari punti della piazza».(f.d.g.)

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