Ditta fallita, Fincantieri paga gli stipendi
Lo ha deciso il giudice riconoscendo la responsabilità solidale del committente. Ai 45 dipendenti vanno 227mila euro
Avevano lavorato alle dipendenze della ditta di carpenteria metallica, saldatura e molatura navale “Due Emme”, con sedi a Taranto e a Ravenna, poi l’azienda era fallita e loro, 45 dipendenti, erano rimasti senza gli stipendi dei mesi di gennaio e febbraio 2016, gli ultimi prima che i libri contabili della srl finissero in tribunale. Hanno intentato una sorta di “causa collettiva” contro il fallimento della “Due Emme”, chiamando però in causa anche la Fincantieri, in quanto committente della ditta fallita per alcuni lavori nello stabilimento di Porto Marghera.
La giudice del lavoro Margherita Bortolaso, in una sentenza che è stata pubblicata qualche settimana fa, ha riconosciuto la garanzia della solidarietà del committente e del subappaltatore, condannando Fincantieri a pagare le somme dovute ai ricorrenti (difesi dagli avvocati Dino Bravin e Rossana Regazzo), quasi tutti operai di livelli differenti, sia italiani che stranieri (diversi i bengalesi ma anche cittadini nati nei Paesi dell’Europa dell’Est) residenti in buona parte nel Veneziano. Quanto riconosciuto dalla giudice del lavoro oscilla tra i 2.000 e i 6.000 euro, per un totale di oltre 180mila euro, a cui si aggiungono 1.000 euro per ciascuno dei 45 ricorrenti per la responsabilità aggravata, ovvero perché Fincantieri ha trattenuto indebitamente nelle proprie casse un così rilevante importo, e le spese di lite.
I 45 lavoratori avevano agito in giudizio, depositando il ricorso lo scorso settembre, nei confronti della curatela del fallimento della “Due Emme” in quanto datrice di lavoro, e della Fincantieri quale committente solidamente responsabile, per ottenere il pagamento delle retribuzioni arretrate - nella maggior parte dei casi dei mesi di gennaio e febbraio 2016 - oltre che della tredicesima mensilità, delle ferie e dei permessi non goduti. Nel giudizio si sono costituiti sia la “Due Emme”, eccependo l’inammissibilità della domanda vista la pendenza della procedura fallimentare avviata il 1° marzo 2016, sia Fincantieri. La giudice ha deciso per la condanna di Fincantieri sostenendo la sussistenza dei rapporti di lavoro, i periodi lavorati, le mansioni, l’inquadramento sono comprovati dai prospetti delle paghe. «La destinazione dei ricorrenti alla Fincantieri di Porto Marghera risulta dalle autorizzazioni ad accedere al cantiere e dalle buste paga, dalla difesa della curatela fallimentare che nulla ha obiettato a riguardo, dallo stesso oggetto sociale di “Due Emme” come da visura e soprattutto dal verbale di accordo», si legge nella sentenza. Ricorso inammissibile, invece, per quanto riguarda la richiesta dei lavoratori nei confronti del fallimento “Due Emme”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video