«Diteci chi sono, subito pene esemplari»
È un coro di commenti indignati quello che segue il raid vandalico di sabato pomeriggio di oltre un centinaio di anarchici, che hanno imbrattato di vernice banche, muri e in qualche caso negozi, a cominciare dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, mentre il parlamentare del Pd Davide Zoggia annuncia un’interrogazione parlamentare sull’accaduto. «Stamani conteremo i danni. Grazie agli uomini ieri (sabato, ndr) impegnati nell'ordine pubblico in città. Poteva finire molto peggio», è il tweet di ieri del sindaco Luigi Brugnaro, a commento degli atti vandalici in città e dell’azione di contenimento operata dalle forze dell’ordine. Per Brugnaro, dopo quanto accaduto «bisognerà cambiare qualcosa del codice penale, prenderli e tenerli in galera». Parlando, sempre attraverso un tweet, dei responsabili dei danneggiamenti, il sindaco chiede anche «di sapere i nomi di tutti quelli identificati».
Commenta Davide Zoggia: «L'orda selvaggia che ha imbrattato Venezia non deve passare indenne. Non ci sono giustificazioni per atti di puro vandalismo. I comportamenti di gruppetti di esagitati che non hanno rispetto per i monumenti e le persone devono essere condannati e i responsabili individuati e puniti. Devono riparare il danno fatto e per questo presenterò un'interrogazione parlamentare per far sì che non accadano mai più simili gesti che rappresentano una vergogna di livello internazionale».
Molto duro sui fatti di Venezia anche il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, per il quale l’accaduto è «non una azione di protesta, ma arroganza irresponsabile». Ciambetti, condanna «senza mezzi termini l'azione irresponsabile messa in scena da un gruppo di 150 anarchici o sedicenti tali nel centro storico di Venezia. Un conto protestare, un altro recare danni ad una città delicatissima, imbrattare muri, sporcare vetrine, distruggere bancomat. Azioni di questo genere non nascono a caso: c'è una regia e una organizzazione ben precisa e mi chiedo come sia stato possibile che un nucleo così grosso di manifestanti abbia potuto convergere da molte città italiane su Venezia. Spero che il ministro degli Interni abbia una risposta». Fa sentire la sua voce attraverso Facebook anche il direttore dell’’Ava - l’Associazione veneziana albergatori - Claudio Scarpa. «Un mio amico, di quelli che reputo savi» ha postato Scarpa «mi fa notare che un intervento delle forze dell'ordine sarebbe stato troppo pericoloso per cittadini e turisti. Ha ragione lui. Però la sensazione è che all'estremismo (destra neofascista, anarchici, centri sociali) si stia dando troppa libertà di agire. Forse andavano bloccati a Piazzale Roma». E aggiunge: «Basta lo sfollagente per gentaglia simile». Interviene anche il Siulp, il sindacato di Polizia, con un comunicato in cui sostiene che «non è più sostenibile che a tali “idioti” non venga imposto l’obbligo materiale di risarcire il danno arrecato, imponendogli, oltre le sanzioni di legge, l’immediato ripristino dei luoghi e delle cose danneggiate da parte di chiunque viene identificato dalle forze di polizia, come previsto da tempo dall’articolo 15 del Codice della strada». Sempre su Facebook il noto compositore Teho Teardo osserva: «Per certi versi non mi sorprende affatto: molti anni fa sentivo una tale rigidità ed ottusità provenire da lí che già più di venti anni fa li delineava come spacciati definitivamente. Quanta rozzezza».
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