«Diteci che veleni ci sono sotto le case»

A Mira scoppia la rabbia per la mancata bonifica della discarica sui terreni della Reckitt Benckiser

MIRA

E’ 4 anni che il Comune di Mira ci aveva promesso un intervento sulla questione della discarica di rifiuti tossici nell'area di via San Antonio, cioè sotto le nostre case. Invece non si sa ancora nulla. Anche il sindaco Michele Carpinetti ci aveva promesso personalmente che sarebbero stati fatti dei controlli sui nostri terreni. Non solo nonb è stato fatto nulla, ma non sono state fatte, da tre anni a questa parte, nemmeno assemblee per informare la cittadinanza sul rischio che corre per la salute. La pazienza è finita. Ora è il tempo della rabbia».

A spiegarsi in questo modo è Emanuele Tessari , portavoce del comitato residenti di Mira Buse che vuole chiarezza su cosa sta succedendo. Ma torniamo alla vicenda facendo un passo indietro. In questa zona nell'agosto 2007 è stata trovata, prima con rilevamenti aerei poi con analisi del terreno, una zona fortemente inquinata. E’ stata rilevata la presenza consistente di metalli pesanti in misura elevatissima (arsenico, boro, nichel, manganese). Per questo fu emessa un'ordinanza di divieto dell'uso dell'acqua dei pozzi, divieto valido tutt'ora. Sulla vicenda c'è una indagine della magistratura.

La Reckitt Benckiser che era proprietaria di quella zona, pur spiegando di non essere responsabile dell'inquinamento che sarebbe risalente agli anni '70, si è dichiarata disponibile a sostenere le spese per fare la caratterizzazione della zona inquinata. I cittadini vogliono chiarezza. «Con l'autunno riparte la stagione piovosa - dicono i residenti - e con le piogge c’è il rischio di una risalita del materiale inquinante sui terreni e gli orti di un centinaio di famiglie. Da parte di Reckitt Benckiser si sono fatti carotaggi per caratterizzare la discarica, ma non si sono controllati i terreni delle persone che ci vivono per vedere se loro e i loro figli possono ammalarsi mangiando ortaggi o prodotti della terra. Il sindaco ci aveva promesso entro il 2010, controlli su tutti i terreni. Nulla è stato fatto. Ora scatteranno le proteste».

Una risposta arriva dall'assessore all'ambiente Maurizio Barberini: «Dai carotaggi fin qui fatti (una trentina) è emerso come la discarica, pur pericolosa, non si trovi tanto in fondo da compromettere le falde acquifere. I dati degli inquinamenti nei terreni dove sono state fatte le analisi non sono a nostra disposizione, ma della magistratura che sta indagando. Appena avremo il quadro della situazione convocheremo una pubblica assemblea». Le analisi del sottosuolo fatte finora permetteranno di calcolare l'ampiezza della discarica per procedere alla messa in sicurezza e poi alla bonifica.

 

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