Ditec blocca la mobilità ma conferma la chiusura
QUARTO D’ALTINO. Non tornano indietro i vertici della Ditec, la ditta altinate che produce porte e cancelli automatici con sede in via Pascoli. Ieri mattina a Roma, l’atteso incontro al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) tra le parti, mentre i lavoratori della fabbrica, hanno scioperato davanti all’azienda per tutto il giorno. «Abbiamo preso atto con rammarico, dopo oltre due ore di discussione», spiegano il sindaco di Quarto Silvia Conte e l’onorevole del Pd Simonetta Rubinato «che il management della Entrematic Ditec ha come unico obiettivo la cessazione della produzione nello stabilimento. Abbiamo deplorato la mancanza di un atteggiamento positivo da parte dell'azienda nel mantenere fede all'impegno assunto un anno fa per ricercare soggetti interessati alla reindustrializzazione del sito. Quello che si è ottenuto è la disponibilità ad abbandonare la procedura di mobilità già attivata, a favore di altri ammortizzatori sociali, e della costruzione condivisa di un pacchetto a tutela del reddito ed accompagnamento al reimpiego dei lavoratori, sul modello ad esempio della ristrutturazione della Indesit. Ciò consentirà al sindacato di non trattare con la pistola alla tempia». Proseguono: «Ora auspichiamo che il gruppo di lavoro istituito in Regione possa favorire il passaggio di mano a nuovi imprenditori grazie alle opportunità economiche, finanziarie e professionali messe a disposizione da istituzioni, azienda e sindacati».
«È assai grave», osservano Conte e Rubinato, «che i vertici aziendali abbiamo rifiutato la mano tesa delle istituzioni e dal sindacato per cercare ogni strada possibile al fine di dare continuità produttiva ad uno stabilimento che ha raggiunto nel tempo livelli di efficienza. Dell'esito di questa trattativa, anche in qualità di azioniste, vorremmo informare la famiglia Douglas che detiene la maggioranza della multinazionale svedese Assa Abloy e che a Stoccolma più di un anno fa aveva dimostrato attenzione ai risvolti sociali della vertenza». Presenti all’incontro, il ministro Flavio Zanonato, l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, tutta la Fiom al completo. «Siamo delusi perché in venti mesi non è stato trovato un imprenditore», commenta Fabrizio Bergamo dell’Rsu, «ma non molliamo e l’annunciato ritiro dei licenziamenti a favore dell’utilizzo di altri ammortizzatori sociali, è una buona notizia». Oggi assemblea dei lavoratori, domani incontro a Confindustria. «Ho condiviso l’intesa che prevede l’abbandono della procedura di mobilità», e la definizione di un piano dice il presidente della commissione lavoro Roberto Dal Cin «rimane aperta la disponibilità della Regione a trovare nuovi possibili acquirenti».
Marta Artico
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