«Disturbi, non ti voglio sullo scuolabus»
VENEZIA. Bambino lasciato a piedi dall’autista dello scuolabus, perchè troppo vivace. «Mio figlio sarà, forse, un po’ vivace, ma nessuno deve permettersi di maltrattarlo, insultarlo o mettergli le mani addosso». Parole pronunciate dal papà di un bambino di nove anni, vittima dell’irascibilità e della scarsa pazienza dell’autista del pulmino scolastico. Ora il piccolo non vuole più prendere quel bus e il padre, che ha cominciato ad accompagnarlo a scuola, chiede la sostituzione degli addetti e, intanto, ha presentato una denuncia ai carabinieri.
«Due settimane fa, un martedì», racconta il papà, «mio figlio, sul bus, stava chiacchierando con alcuni compagni. Era seduto scomposto, forse parlava a voce alta. Ma l’autista del pullman gli ha dato una botta sulla spalla e gli ha detto “Siediti, deficiente”. Lui ha risposto che era già seduto e si è rimesso a posto».
Il giorno dopo, mercoledì, alle 7.30, il bambino, come tutte le mattine è andato alla fermata, accompagnato dalla madre, e ha aspettato lo scuolabus con altri compagni. «Ma quando è arrivato il pulmino», continua il papà, «l’autista si è rifiutato di farlo salire. “Tu no. Non ti voglio a bordo perché disturbi”, ha detto. E ha fatto salire solo gli altri ragazzini, nonostante le proteste della madre».
Il papà, di fronte all’accaduto, ha deciso di non tacere e agire. Ha preso l’auto e ha inseguito il bus. «Quando l’ho raggiunto, ormai vuoto, l’ho fermato e ho chiesto all’autista e all’accompagnatore come si fossero permessi di trattare così mio figlio. Hanno ripetuto, spavaldamente, che disturbava. Ho detto loro che in ogni caso non avrebbero dovuto prendere iniziative, ma parlare con me». Di certo non soddisfatto dall’atteggiamento tenuto dall’autista e dall’accompagnatore, il papà si è rivolto al sindaco del Comune della provincia in cui si è verificato l’episodio. «Non sapeva nulla. Visto che mio figlio era già stato strattonato dall’accompagnatore e altri ragazzini avevano subito lo stesso trattamento, ho chiesto al sindaco di sostituire gli addetti».
Il primo cittadino in ogni casco non prenderà provvedimenti prima di capire esattamente come si sono svolti i fatti. «Parlerò con l’autista e l’accompagnatore e ho già fatto sentire gli altri bambini che hanno, in parte, confermato i fatti. La questione va gestita con attenzione, sia verso i bambini, che verso il personale che, talvolta, può trovarsi in situazioni esasperanti. Ciò non toglie che se ci sono stati eccessi, si prenderanno provvedimenti, ma dopo aver capito cos’è accaduto». Il papà del piccolo, comunque, sembra intenzionato ad andare fino in fondo. «Ho visto quell’autista perfino guidare con le ciabatte», sostiene.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia