Distrugge la fontana e fugge: i vigili trovano il vandalo

Mogliano. È un sessantenne di Mirano: due mesi di indagini Abbattuto anche un palo della luce, dovrà risarcire i danni

MOGLIANO. Nel primo pomeriggio del 13 novembre scorso, aveva distrutto la storica fontana di via Torni ed era scappato: dopo un mese e mezzo di indagini la Polizia locale acciuffa e sanziona il pirata vandalico. È un sessantenne di Mirano che ora, oltre a dover risarcire il Comune per il ripristino delle opere, rischia una condanna penale per danneggiamento e sanzioni per violazioni al codice della strada per guida pericolosa e fuga dal luogo di incidente stradale con danni a cose.

L’imprudente automobilista è stato rintracciato dopo un attento lavoro di indagine e, messo alle strette, ha confessato.

I vigili della Polizia locale moglianese hanno risolto il mistero della fontana divelta ricostruendo un po' alla volta il puzzle dell'accaduto e dei momenti immediatamente successivi: «Immagini di videosorveglianza privata», spiega il comandante Stefano Forte, «rappresentavano per quel giorno un passaggio in andata di un carro attrezzi a vuoto ed un secondo passaggio con caricato un suv Jeep Cherokee grigio. Evidentemente l’urto era stato tale da consentire all'auto incidentata di percorrere pochi chilometri».

Le indagini sono proseguite in collaborazione con la Polizia locale di Mestre e Mirano: «L’attenzione degli operatori nel visionare le immagini faceva notare la società di assicurazioni con cui era convenzionato il soccorso intervenuto: grazie alla collaborazione della Polizia locale di Mestre e del Miranese veniva rintracciata la carrozzeria che aveva curato il trasporto dell’auto dopo l’incidente. Gli agenti, recatisi sul posto, hanno trovato ancora l’auto in officina per le riparazioni necessarie a seguito del forte urto contro fontana e palo di illuminazione. Risaliti alla targa, il nucleo di polizia giudiziaria della Polizia locale moglianese convocava con urgenza il proprietario il quale ammetteva di essere il responsabile della distruzione della fontana». Così si legge nel verbale degli agenti.

È stato così risolto quello che sembrava un inestricabile segreto. L’abbattimento in via Torni della fontana di ghisa e del vicino palo di illuminazione pubblica aveva provocato un forte boato e a causa dell'ingente sversamento idraulico si era reso necessario anche l'intervento dei tecnici Veritas. Sembrava difficile risalire al colpevole per l'assenza di segni tangibili ma, parole del comandante Stefano Forte, «La fontana ultrasessantenne di via Torni non è stata abbandonata a se stessa».

Matteo Marcon

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