Distributori di gadget erotici, sandonatese assolto dall’accusa di truffa

SAN DONA’. Era accusato di aver architettato un vero e proprio raggiro, firmando contratti per vendere sette distributori automatici modello “Erotika” - di quelli solitamente destinati a locali notturni, sexy shop, spettacoli vietati ai minori - e due distributori modello “Skuola”, incassando 44 mila euro, salvo poi non consegnare alcunché al cliente.
La Procura ha chiesto per lui una condanna a 2 anni di reclusione e 700 euro di multa per truffa, contestando in corso di dibattimento anche aggravante del danno patrimoniale rilevante, ma il giudice monocratico Stefano Manduzio - accogliendo, negli effetti, la richiesta avanzata dall’avvocato difensore Francesco Mirci - ha assolto da ogni accusa il 54enne sandonatese L.D.A.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.
Al centro della vicenda giudiziaria - che risale al marzo del 2015 - la vendita di nove distributori (rigenerati) di gadget erotici.
L’uomo si era presentato come collaboratore commerciale di una nota società italiana specializzata nella vendita e nel noleggio di macchine per il caffé e di distributori di ogni genere, stipulando con una cliente di Campobasso il contratto di vendita dei nove apparecchi “Erotika” e “Skuola”, pagati con bonifico giunto sul conto corrente di un’altra società, della quale l’uomo era amministratore unico. Ma delle apparecchiature, nessuna traccia.
Se per la Procura - così come sostenuto ieri - «non c’è dubbio» che truffa fu, il Tribunale è stato di tutt’altro avviso. Da parte sua, l’avvocato difensore Francesco Mirci - nel chiedere l’assoluzione - ha detto in aula: «Indubbio che ci sia stato il pagamento e non la consegna della merce, ma non si è trattato di un raggiro. Non è vero che D.A. è sparito nelle nebbie: un anno dopo ha contattato la cliente, che si è detta non interessata a sentirlo, pur essendo evidente il danno. Si tratta di una questione meramente civilistica e non di carattere penale».
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