Disservizi e tagli alla “80” Pendolari diffidano l’Actv
CHIOGGIA. Diffida all’Actv per i disagi degli ultimi mesi e per i disservizi degli ultimi 15 anni registrati sulla linea 80. I pendolari del gruppo facebook “Utenti scontenti Actv Sita” si sono rivolti ad uno studio legale di Padova per segnalare all’azienda di trasporti un elenco di disservizi che si ripetono da anni.
In assenza di riscontri positivi potrebbe seguire un inasprimento della vertenza. Da mesi i pendolari della linea 80 lamentano che il servizio di trasporto pubblico extraurbano non sia all’altezza dello standard di qualità promesso e del costo dell’abbonamento.
Il malumore è aumentato a dicembre quando gli autisti hanno iniziato a protestare contro la decisione della Provincia di privatizzare la linea non dando più la disponibilità a fare straordinari e turni con saltati riposi. La diretta conseguenza è stata la mancanza all’improvviso di corse in partenza da Chioggia e da Venezia e il sovraffollamento di quelle successive. Un disagio forte per chi, dopo magari otto ore di lavoro, si ritrovava al capolinea costretto a rimanere ancora fuori casa o per chi perdendo il normale pullman arrivava in ritardo al lavoro.
«È stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno», spiega Alessandro Penzo, ideatore del gruppo “Utenti scontenti”, «abbiamo deciso di non subire più in silenzio. La diffida è una segnalazione ufficiale ad Actv per spiegare che i pendolari hanno dei diritti e che così le cose non vanno. Certo partiamo dai disagi degli ultimi due mesi che hanno costretto chi già aveva pagato l’abbonamento a organizzarsi per viaggiare con la propria auto per evitare di arrivare tardi al lavoro o di rimanere troppe ore fuori casa per una protesta, che per quanto sacrosanta, ha causato un’interruzione di pubblico servizio, ma andiamo poi indietro di 10-15 anni con un corposo elenco di disservizi». La diffida, curata dall’avvocato Federico Alati di Padova, è stata inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica. È firmata da Penzo come rappresentante dei pendolari di tutto il gruppo.
«Si viaggia col freddo in inverno», spiega Penzo, «e con il caldo d’estate. Giusto qualche giorno fa il pullman in partenza alle 7 aveva il riscaldamento rotto e si vedeva il fiato dei passeggeri quando respiravano. Spesso porte e finestrini non si chiudono bene. È capitato anche di avere il gas di scarico che entra nel pullman con fastidi per chi siede negli ultimi posti, senza contare quando si viaggia in 30-40 ammassati in piedi. Attendiamo riscontri e un cambio di rotta, altrimenti procedere per via legale».
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