Dispersi in laguna in barca riescono a salvarsi da soli
Chioggia. Brutta avventura per due diportisti sorpresi da una bufera di vento Il natante si è rovesciato e loro sono finiti in acqua. Sul posto i sommozzatori
Belluco il recupero da parte dei vigili del fuoco, dei ragazzi annegati nella cava di San Martino di Lupari.
CHIOGGIA. Dispersi in laguna, in mezzo a una bufera di vento, sono riusciti a salvarsi da soli, sia pure a prezzo di un bagno fuori programma. Ma per trovarli si sono mobilitati i vigili del fuoco di Venezia e Chioggia che li hanno cercati in lungo e in largo, smettendo solo quando è arrivata la buona notizia che gli “scomparsi” avevano raggiunto terra. Protagonisti della disavventura, con un pizzico di “giallo”, sono stati due chioggiotti di mezza età.
Mercoledì pomeriggio erano usciti su un barchino ed erano attesi da amici e conoscenti in serata ma, ben dopo il calar del sole, non erano ancora rientrati. Di qui la segnalazione di scomparsa, da parte degli amici, che era arrivata in capitaneria di porto verso le 22. 30.
Ma la guardia costiera l’aveva dirottata ai vigili del fuoco, per due motivi: la zona in cui effettuare la ricerca si trovava, secondo le indicazioni, nella laguna interna, le cui acque non sono di competenza della capitaneria e, inoltre, occorreva un natante che potesse muoversi agevolmente in acque basse. E i pompieri ce l’hanno. Così, verso le 22. 40, due squadre dei vigili del fuoco, Venezia e Chioggia, più il nucleo sommozzatori di Venezia si sono diretti nella zona antistante il porto nuovo di Chioggia e hanno cominciato a cercare. Una corsa contro il tempo, anche perché soffiava un forte vento e le onde si alzavano di conseguenza, rendendo pericolosa la navigazione per chiunque, ancor più per un semplice barchino qual era quello disperso.
Nel frattempo, alla sala operativa, era giunta la notizia che uno dei due naufraghi aveva raggiunto la riva raccontando che la barca si era rovesciata e che il suo compagno era ancora in laguna, abbarbicato a una bricola, per riprendere fiato dopo lo sforzo compiuto nuotando verso la salvezza. I pompieri, intanto, stavano esplorando la laguna quasi palmo a palmo, ma non erano riusciti, a causa del buio e del maltempo, a vedere o sentire alcunché. Ricontattata la sala operativa per eventuali ulteriori indicazioni, avevano poi saputo che anche il secondo naufrago era giunto a terra, infreddolito, esausto ma, tutto sommato, in buone condizioni.
A quel punto le squadre dei soccorritori hanno abbandonato le ricerche, senza neppure vedere le persone a cui erano andati in aiuto. Ora l’auspicio è che i due malcapitati si facciano vivi, almeno per un ringraziamento. E che la prossima volta siano un po’ più prudenti.
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