Disperazione e delirio di una periferia in “Bellas Mariposas” di Mereu

Ragazzine ricattate per fare sesso, giovani eroinomani, proposte indecenti, tentati omicidi, tardone seducenti, mantenuti, prostitute di ogni età, padri degeneri, mamme che si fanno carico di tutto,...

Ragazzine ricattate per fare sesso, giovani eroinomani, proposte indecenti, tentati omicidi, tardone seducenti, mantenuti, prostitute di ogni età, padri degeneri, mamme che si fanno carico di tutto, famiglie allo sfascio. Sono fra le scene di delirio e disperazione in una periferia disagiata («nel film è a Cagliari, ma potrebbe essere la periferia di qualunque città» dice il regista), cui due dodicenni reagiscono con forza e ironia in “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu, il film tratto dal racconto cult di Sergio Atzeni ieri alla Mostra del Cinema di Venezia in concorso ad Orizzonti. «Raccontare l’adolescenza è un’occasione imperdibile per chi vuole fare film e infatti qui alla Mostra è il tema di tanti titoli», dice Mereu .

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