«Disinfestazione contro il virus del Nilo»

Il direttore del dipartimento immunotrafusionale: è necessario diminuire il numero delle zanzare

La raccolta di sangue, non è l’unica partita nella quale è impegnata l’Avis e con essa il Dipartimento Immunotrasfusionale dell'Asl 12, come spiega bene il direttore, Giorgio Marchiori. Dal primo luglio al 15 settembre il Dipartimento di Venezia ha trovato una reattività al West Virus Nile su 9963 donazioni. Il Dipartimento Immunotrasfusionale di Padova ha registrato due reattività su 9.000 donazioni, quello di Verona una reattività su 11.000 donazioni.

Nel caso di Venezia si è trattato di un caso asintomatico, come accade il 95% delle volte nelle persone che contraggono l’infezione e che stanno bene. A contrarre il virus del Nilo era stato un quarantenne donatore di sangue di Noale. L’infezione era stata, infatti, scoperta grazie alle analisi realizzate dal laboratorio di biologia molecolare del servizio trasfusionale dell’ospedale di Dolo. Nelle persone tra i 18 e i 65 anni, il virus non differisce da una banale influenza, le cose invece cambiano se il quadro clinico è già compromesso, allorquando si trasforma in una malattia neuroinvasiva. «Quanto abbiamo potuto notare però», chiarisce, «è che il virus veicolato da uccelli e trasmesso dalle zanzare, non si muove come si pensava e cioè da Ovest verso Est (Rovigo, Chioggia, Latisana, Friuli), mentre invece procede verso Ovest, spostandosi da Verona a Mantova all’Emilia Romagna».

Da noi dunque, il virus West Nile ha fatto marcia indietro, modificando la rotta. Ma la preoccupazione è anche per altri generi di virus, come quello trasmesso dalla zanzara tigre, il cosiddetto “dengue” malattia tropicale di origine virale che si diversifica a livello regionale. E il prossimo anno, o quello dopo, potrebbero esserci casi autoctoni di “dengue”. In ogni caso - ha spiegato Marchiori in riferimento al West Nile - ovunque ci siano casi sospetti si implementano i test, anche ai donatori di altre aree. Treviso e Venezia sono stati i primi, si sono fatti carico di supportare altre realtà e controllare tutte le persone, supportando anche altre province, come Verona, mentre Padova, Rovigo e Vicenza sono stati supportati da Treviso. Precisa Marchiori: «La garanzia c’è, ma è indispensabile fare le disinfestazioni per diminuire le zanzare, adottare pipistrelli, mettere in atto qualsiasi strumento possa essere necessario per salvaguardare gli ambienti». «Anche perché - chiarisce - un test costa 11 euro, e quei soldi investiti in disinfestazioni, forse potrebbero essere più utili».

Insomma, l’Asl prende tutte le precauzioni esistenti e spende soldi, ma la disinfestazione è indispensabile e non può essere sottovalutata. (m.a.)

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