Discarica di via Teramo Dori chiede tempi rapidi
Mira. Il neo sindaco in Regione per risolvere uno dei problemi più spinosi La bonifica costa tre milioni: «Vogliamo garanzie precise da tutti gli enti»
MIRA. «Sulla discarica di via Teramo chiediamo garanzie agli enti preposti per una soluzione in tempi rapidi della questione venuta alla luce alla fine degli anni Novanta». A dirlo è il neo sindaco di Mira di centrosinistra Marco Dori, dopo che ieri si è recato in Regione per affrontare da subito uno dei problemi più spinosi del territorio. Nella discarica di via Teramo a Borbiago, dagli anni ’70 sono sepolti settemila fusti tossico nocivi provenienti dalle lavorazioni di Porto Marghera. Durante le conferenze di servizi, succedutesi in questi decenni, è stata affrontata la complessità progettuale della messa in sicurezza dell’area di Borbiago, arrivando a scegliere la tipologia di intervento che prevede la demolizione integrale degli edifici esistenti nella zona interessata dai rifiuti sepolti e la realizzazione di una sorta di sarcofago di cemento intorno all’area in cui sono stati rinvenuti i fusti. L’intervento costa complessivamente quasi 3 milioni. Da quasi 20 anni i residenti sollecitano un intervento che eviti che i materiali sepolti possano disperdersi nel terreno, intaccando le falde. «Abbiamo avuto un incontro interlocutorio», spiega il sindaco Dori, «con i tecnici preposti in Regione a Palazzo Linetti. Ora si tratterà di mettere sul tavolo e di coordinare gli interventi preventivati da Comune, Regione e anche dal commissario incaricato dal governo. Quello che deve essere chiaro è che su tale questione come ente locale vogliamo garanzie precise».
Il problema, di fatto già affrontato dalla giunta uscente guidata dal sindaco Alvise Maniero è che la copertura dell’operazione non può essere messa a carico totalmente dell’ente locale. La Regione, allo stesso Maniero, aveva assicurato a breve la copertura dell’operazione con una delibera ad hoc. Nel frattempo bisogna fare in fretta però perché i rifiuti nocivi potrebbero avvelenare sempre più un territorio compromesso dai veleni di Porto Marghera. Il neo sindaco Dori intanto, anche sul fronte del passaggio delle consegne con l’amministrazione grillina, ha già fatto parecchi passi. «Mi sono insediato di fatto martedì pomeriggio», chiosa Dori, «questa mattina (ieri,
ndr)
ho fatto il passaggio di cassa con il sindaco Alvise Maniero. Ho una decina di giorni di tempo per la convocazione del consiglio comunale». La nomina del neo parlamentino avverrà così in prossimità della metà del mese di luglio. Resta sul piatto del sindaco la questione della nomina della giunta. Un esecutivo che dovrà tener conto di alleati e delle varie alchimie all’interno della compagine vincente. Differenti sensibilità che esistono all’interno dello stesso Pd.
Alessandro Abbadir
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