Discarica abusiva a Chioggia, scattano le indagini sulle autorizzazioni

Focus delle Fiamme gialle sull’attività gestita da Pietro Abate a Canal di Valle. L’Arpav incaricata delle verifiche su eventuali ricadute di tipo ambientale 

Daniele Zennaro

CHIOGGIA  Continua l’indagine della Guardia di Finanza sui terreni adibiti ad attività di autodemolizione privi di autorizzazioni scoperti a Canal di Valle, nel territorio che costeggia il canale a ridosso di Sant’Anna. Indagini approfondite per stabilire fino a dove si spingeva l’attività illecita del 66enne Pietro Abate, di origini casertane ma da tempo residente a Chioggia, che risulta anche titolare in passato di una licenza per partecipare ai mercatini di antiquariato rilasciata dall’ufficio Commercio del Comune di Chioggia.

Le Fiamme gialle stanno indagando in particolare sulle autorizzazioni in possesso di Abate che riguardano soprattutto i mezzi rinvenuti come i rimorchi e il carro attrezzi, ma anche sulle licenze rilasciate in qualità di autotrasportatore, sull’attività vera e propria e anche sulle eventuali autorizzazioni ambientali, visto che si sta parlando di un terreno demaniale. Insomma, si cercano le conferme per poter poi procedere con le eventuali sanzioni. Per il momento il terreno di 3.200 metri quadrati, i manufatti edificati in assenza di una licenza edilizia per un totale di 550 metri quadri e la quantità di rifiuti speciali rinvenuti privi di qualsiasi autorizzazione, per un totale di 500 metri cubi, tra cui anche barili di oli esausti, sono sotto sequestro.

Quel che preoccupa di più è sicuramente la verifica sul terreno circostante la discarica abusiva per capire se sia stato contaminato o meno, tenendo presente l’alta concentrazione agricola della zona, con gli agricoltori che pescano acqua dai canali di irrigazione, oltre allo stesso Canal di Valle, che va poi a sfociare nel Brenta nei pressi di punta Gorzone. Compito delicatissimo che tocca all’Arpav, incaricata di procedere con le analisi di laboratorio per capire eventuali danni ambientali. Ci sarà anche da chiarire se il 66enne utilizzasse e rimettesse in commercio proprio i pezzi di ricambio ricavati dalle auto in demolizione. La scoperta dell’attività “nascosta” di autodemolizione a Canal di Valle è stata fatta nel fine settimana dagli elicotteri della Finanza di Venezia che avevano notato le carcasse delle auto. Situazione poi confermata dall’intervento della sezione operativa navale dei finanzieri di Chioggia. DANIELE ZENNARO

Argomenti:cronaca nera

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia