Discarica a cielo aperto sul ponte
CHIOGGIA. «Willkommen-Auf Wiedersehen» o, più comprensibilmente, «benvenuti -arrivederci», sono i cartelli che i turisti sono abituati a vedere in arrivo o in partenza dalle località turistiche, nostrane o meno. Ma sul ponte translagunare che conduce a Chioggia e Sottomarina, il saluto, ad automobilisti e non, è di tutt'altra natura: cumuli di rifiuti, dei tipi più disparati e delle varietà più impensabili (cartacce, lattine, plastica, sigarette, copertoni, mobili dismessi, scarti di materiale edile) si presentano in bella vista sulle piazzole del ponte, quasi un invito a disfarsi del superfluo lanciandolo dalle auto in corsa.
E, probabilmente, questo è proprio quello che succede: basta passare di notte e “depositare” velocemente ciò che non serve più. Pochi secondi e via, più leggeri e puliti di prima. Peccato che a sporcarsi sia la strada che, simbolicamente, rappresenta l'ingresso della città. E lo stato di degrado che viene così suggerito agli occhi di turisti che vi si recano specialmente per ponti e ferie e per i residenti, non è facilmente risolvibile.
Il primo passo sarebbe, sicuramente, un intervento di pulizia, ma chi lo deve fare? Non Veritas che, come spiegano gli uffici, non ha competenza su quel tratto di strada, fuori dall'ambito urbano. Il Comune, allora? «No», risponde il vice sindaco, Maurizio Salvagno «trattandosi di strada statale (la Romea) la competenza è dell'Anas». Ma l'Anas è a conoscenza della situazione attuale? «Sicuramente sì, perché glielo abbiamo segnalato noi stessi più volte». E la risposta? «Nessuna. Alle nostre richieste di provvedere l'Anas ha risposto col più assoluto silenzio, tanto che abbiamo deciso di provvedere per conto nostro».
Prosegue: «L'anno scorso abbiamo incaricato Veritas di effettuare una pulizia straordinaria del ponte, a nostre spese. Sono stati raccolti circa 600 quintali di rifiuti, poi regolarmente smaltiti, ma da Anas non è arrivato mai nessun riscontro. Quest'anno solleciteremo di nuovo. Certo, in caso di assoluta necessità potremmo intervenire come l'anno scorso. Ma la situazione economica del Comune è nota e non mi sembra giusto sostenere spese che spettano ad altri». Tra l’altro, non ci sono solo i rifiuti “sopra” il ponte, ce ne sono anche “sotto”, in corrispondenza dei piloni, addirittura barche abbandonate. «Anche in questo caso, non tocca al Comune», conclude Salvagno «ma al Magistrato alle acque».
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