Disastro linea 80. «Ritardi e bus affollati»
CHIOGGIA. «Un disastro su tutta la linea, se continua così salteranno anche le corse dei vaporetti Actv di Venezia». A lanciare l’allarme sono i sindacati, che ieri si sono riuniti per fare il punto della situazione a qualche giorno dall’avvio della tratta che da Chioggia porta a Venezia gestita da Arriva Veneto. Presenti Valter Novembrini, Filt Cgil, Marino De Terlizzi, Fit Cisl, Aldo Marton Fit Cisl, Sandro De Ambrosi, Uil Trasporti, Eugenio Tiozzo Rsu Cisl, e lavoratori pendolari. I sindacati ci vanno giù duro: ritardi su ritardi che fanno slittare qualsiasi tabella oraria, esasperano gli utenti, creano sovraffollamento, mettono in difficoltà i lavoratori dell’ospedale di Mestre, della stazione, delle ferrovie, degli alberghi, ma anche della zona industriale di Marghera, tanto che è già partita una raccolta firme tra i dipendenti di alcune aziende. Gli accumuli di ritardo – denunciano i sindacati - rischieranno di far saltare i collegamenti acquei di Venezia dal momento che il 20 per cento dei dipendenti Actv è di Chioggia e non riesce ad arrivare puntuale al lavoro a Venezia, e questo creerà un grosso problema al servizio pubblico. Il tempo di percorrenza è di un’ora e un quarto - un’ora e mezza, non ci sono bus di riserva, pertanto come accade un po’ con gli aerei delle low cost, se si acculano ritardi saltano le corse. «Chiediamo con forza alla Città metropolitana di rivedere il servizio», dice Novembrini, «concertandolo con gli attori che hanno la conoscenza del territorio e delle necessità, per provare finalmente ad ascoltare, cosa che finora non è stato mai fatto». «Avevamo chiesto di partecipare alle commissioni per dare indicazioni tecniche ma non ci è stato mai concesso», aggiunge De Terlizzi, «altrimenti avremmo rilevato che 64 minuti di percorrenza non sono sufficienti e molto probabilmente si sarebbero evitati questi problemi». Da qui la richiesta di modificare i tempi di percorrenza e ricalibrare il servizio. C’è poi un’ulteriore sottolineatura: «Anche i lavoratori della ditta Arriva Veneto lamentano che stanno lavorando in condizioni disumane, fanno arrivo e partenza sena riuscire ad andare a fare la pipì e i bisogni fisiologici e si rendono conto dei disagi». Non solo: «Questa situazione avrà ricadute nel servizio di navigazione e automobilistico Actv, moltissimi dei dipendenti della navigazione provengono da Chioggia e se non arrivano per tempo saltano i cambi, quindi ci sono disservizi a catena che si ripercuoto sul sistema urbano ed extraurbano Actv. Non si può chiedere a un collega di affrontare 5 ore tra andata e ritorno per venire a lavorare 8 ore in Actv». Il 21 giugno incontro in prefettura.
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