Disabile si rompe gli occhiali, rimborso negato

L’Unipol-Sai non vuole pagare 70 euro al ragazzo, l’associazione il Girotondo fa causa

JESOLO. Contenzioso giudiziario con l’assicurazione per 70 euro. La vicenda è accaduto a Jesolo e vede protagonista suo malgrado l’associazione Il Girotondo, che opera nel settore dei disabili con il presidente Gaspero Carniello ed è una delle realtà storiche del territorio che segue tanti ragazzi con problemi di disabilità. Nel gennaio 2015, uno dei ragazzi disabili che frequenta il centro di Jesolo, inciampando, ha rotto un paio di occhiali a un altro ragazzo ospite della struttura. Sembrava un incidente banale, per una somma irrisoria, ma il centro ha pensato di ricorrere comunque all’assicurazione per coprire il danno e non gravare sulla famiglia del giovane disabile. L’associazione A.Ga.Ha., che gestisce il centro, ha a suo tempo stipulato una polizza assicurativa con Unipol-Sai che doveva coprire i ragazzi anche in questi frangenti. Il presidente Carniello si è attivato immediatamente per chiedere il rimborso del costo di riparazione degli occhiali, 70 euro. La sua esperienza lavorativa di ex bancario e anche di ex calciatore nelle file dell’Oderzo, dove da terzino tutti lo conoscevano come “il mastino”, lo ha spinto a non demordere neanche in questo episodio.

Una somma che non sembrava destasse certo delle preoccupazioni. Stranamente, però, l’assicurazione non ha dato risposte e, dopo numerose telefonate e richieste, la compagnia ha precisato che non risarcirà il danno, accampando una clausola contrattuale che i legali del centro ritengono inesistente. Il presidente Carniello, però, non molla e ha deciso di farne una questione di principio: «È inammissibile che sia stato negato un indennizzo che ci è dovuto da contratto».

Si è affidato alla tutela legale dell’avvocato Pierpaolo Alegiani che è già al lavoro. «Ancora più sorprendente», dice il presidente, «appare il fatto che la compagnia, che ha sempre incassato i premi dell’assicurazione, non voglia sborsare miseri 70 euro, peraltro per un ragazzo che già nella vita è stato sfortunato». Carniello rincara la dose: «Non avremmo mai iniziato un contenzioso per pochi euro, soprattutto perché si sa che le pratiche legali sono molto costose, ma ho chiesto aiuto all’avvocato Alegiani, nostro sostenitore da tempo e che già in passato ci ha patrocinato con successo senza chiederci nulla. L’avvocato, anche questa volta, si è mostrato disponibile a seguirci senza compenso e so che ha già avviato le pratiche legali per recuperare la somma. Abbiamo deciso di andare fino in fondo a questa triste storia».

Giovanni Cagnassi

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