Disabile attende da un anno un rimborso di 1.200 euro

Pasticcio burocratico riguardo il bollo auto per il quale un residente di Zelarino aveva l’esenzione. Rimpalli fra enti, la Regione: «Liquidazione tra pochi giorni»

ZELARINO. Lo Stato costringe un invalido a pagare 1.200 euro per colpa di un cavillo, poi risolto ma dalla Regione il rimborso manca all’appello da un anno. Storie di ordinaria burocrazia all’italiana tra telefoni muti, documenti perduti e cittadini che finiscono per essere vittime delle carte bollate.

Protagonista è un invalido di Zelarino, Franco Toniolo, che due anni e mezzo fa si è visto recapitare dall’Agenzia delle Entrate un sollecito per il pagamento del bollo auto, di cui era esente, per l’arco di sei anni. «Sono invalido al 100 per cento e sotto ossigenoterapia, ma nei documenti per l’esenzione non era riportata la parola “grave” e per questo motivo lo Stato mi voleva togliere il beneficio», spiega. «L’Agenzia delle Entrate ha imposto tempi stretti per il pagamento della somma, ma nel frattempo abbiamo sistemato il problema e inviato i documenti per dimostrare la mia condizione grave di salute. Dopo un mese circa, ancora l’Agenzia delle Entrate si è fatta viva, chiedendo anche la mora di quei bolli auto, e per fortuna siamo riusciti a dimostrare la situazione e a evitare questo ulteriore esborso».

A questo punto il signor Toniolo ha cercato di far valere le proprie ragioni per farsi restituire il denaro. Cosa che però spetta alla Regione Veneto, da quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, trattando direttamente la tassa del bollo auto. «Il calvario è cominciato qui», aggiunge il signor Toniolo. «Decine e decine di telefonate e viaggi avanti e indietro da parte di mia moglie per uffici vari. Costretta a volte a prendersi anche giorni di ferie per seguire la pratica. Ci hanno detto che tutto era a posto e che ci sarebbe stato il risarcimento. Invece siamo quasi a novembre senza che ancora si sia mosso nulla. Per giorni abbiamo anche trovato i telefoni muti, e ovviamente nessuna risposta chiara».

Interpellata la Regione, ecco la spiegazione: «La richiesta ai nostri uffici è arrivata il 7 novembre 2014 e ci sono stati continui contatti con l’Agenzia delle Entrate in quanto, a più riprese, si era resa necessaria una verifica delle condizioni della disabilità del signor Toniolo, poiché è l’Agenzia delle Entrate che certifica se una persona abbia o meno i requisiti. Chiusa l’istruttoria, è stato dato corso alla liquidazione in data 2 settembre ed è già stata fatta la liquidazione di quanto dovuto. Tempi tecnici, il signor Toniolo avrà nel giro di poche settimane i soldi del rimborso».

Simone Bianchi

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