Dirigenti e tecnici Anas a giudizio

Dovranno rispondere della pericolosità della Strada dei Vivai

CAVARZERE. Saranno processati il prossimo 10 ottobre per cooperazione in omicidio colposo davanti al giudice monocratico di Padova due dirigenti e un funzionario dell’Anas con un tecnico e il titolare di un’impresa che realizzarono dei lavori stradali lungo un tratto della strada dei Vivai all’altezza dello svincolo di Sant’Angelo di Piove, tratto considerato ad alto rischio proprio in seguito a quell’intervento dove si verificò un incidente mortale nel quale moritono due ragazzi di Cavarzere, Marco Birolo, di 24 anni e Luigi De Agsitini di 25.

Lo ha deciso mercoledì il gup padovano Mariella Fino, accogliendo la richiesta del pubbico ministero padovano Sergio Dini. Sul banco degli imputati saliranno dunque l'ingegnere Nicola Prisco, 47 anni di Mira, tecnico dell'Anas del Compartimento per la viabilità del Veneto e responsabile del procedimento per quanto riguarda i lavori del terzo lotto dell'arteria; il geometra Rocco Capece, 51 anni di Picerno (Potenza), direttore operativo del cantiere per l'Anas; l'ingegnere Rocco Mastromattei, 36 di Arce (Frosinone), direttore dei lavori per l'Anas; l'ingegnere Giuliano Fabio, 39 anni di Acireale, direttore dei lavori per la ditta Cogip; Giuseppe Costanzo, 19 anni di Sant'Agata Li Battiati (Catania), amministratore unico dell'impresa appaltante Cogip.

Il procedimento era già stato archiviato a carico dell'automobilista Luca Griggio, 41 anni di Saonara, che era stato centrato dall’auto a bordo della quale viaggiavano due ragazzi di Cavarzere deceduti sul colpo, come scritto, Marco Birolo, 24 anni (il passeggero), e Luigi De Agostini, 25 (il conducente).

L’incidente era accaduto la sera del 25 marzo 2010. Secondo il consulente tecnico della procura, Agostino Chinello, era inadeguata e pericolosa la conformazione del tratto risistemato dall’Anas, poco più di 5 chilometri e mezzo fra Liettoli di Campolongo e Piove, priva cioè di illuminazione sufficiente e di modulari idonei a segnalare una curva come di catarifrangenti.

I difensori degli indagati durante l’udienza avevano sollecitato l’assoluzione, insistendo sul fatto che - a loro giudizio - non ci sarebbe stato nesso di causalità tra eventuali inadempimenti e le modalità dell’incidente.(c.gen.)

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