DIRETTA / Lavoro in carcere, a Padova un convegno con il ministro Cancellieri

L'esperienza di recupero dei detenuti dell'Officina Giotto a Padova e la situazione di emergenza delle carceri discussi in un convegno a Padova
Una giovane attrice ( a sx nella foto) intrattiene con storielle yddish il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri ( a dx nella foto) nel campo del Ghetto a Venezia, 2 settembre, durante la prima giornata del festival della Cultura Ebraica. ANSA/ANDREA MEROLA
Una giovane attrice ( a sx nella foto) intrattiene con storielle yddish il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri ( a dx nella foto) nel campo del Ghetto a Venezia, 2 settembre, durante la prima giornata del festival della Cultura Ebraica. ANSA/ANDREA MEROLA

PADOVA. Il ministro Anna Maria Cancellieri ha annunciato a Padova che ci sarà l'utilizzo delle caserme dismesse per i detenuti con pene minori. «Carceri dalle tipologie adeguate. È una cosa su cui si sta lavorando. Già abbiamo - ha spiegato - un progetto approvato per una caserma a San Vito al Tagliamento, nel pordenonese, che verrà riutilizzata come carcere».

Per il ministro della Giustizia l'uso del braccialetto elettronico è applicato dalla volontà del Magistrato. Il ministro, oggi a Padova, ha ricordato che l'utilizzo di questo strumento è stato inserito nella legge anti stalking, «ma dipende dalla volontà del magistrato di ordinarne l'utilizzo o meno. Qualcuno lo ha già disposto, ma, ripeto, è una scelta del magistrato che deve decidere se lo ritiene opportuno o meno».

Sono 65.701 i detenuti nei 206 istituti previdenziali per una capienza regolamentare di 46.995 al 31 dicembre 2012. Il dato è emerso in un convegno a Padova su «emergenza lavoro nelle carceri», a cui partecipa il ministro Cancellieri. La presenza effettiva dei carcerati supera così del 42% la capienza regolamentare, quindi ogni 100 posti disponibili sono sistemati 142 detenuti. Non molti, 2.251, sono i detenuti che lavorano non alle dipendenze del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) 807 sono i semiliberi, 524 lavorano all'esterno del carcere, altri 714 lavorano nei penitenziari per cooperative sociali e altri 206 sono impiegati sempre nell'istituto per altre imprese. È del 3,45% la percentuale dei detenuti lavoranti rispetto ai presenti nelle carceri; il tasso di disoccupazione è del 96,55%. La recidiva reale si attesta al 70/90% per i detenuti che non svolgono alcuna attività lavorativa vera. Tra i detenuti che seguono invece un percorso di reinserimento lavorativo per cooperative sociali e imprese la recidiva scende al 1/2% quando i percorsi di reinserimento lavorativo cominciano all'interno del carcere e proseguono all'esterno in misura alternativa. Il costo di ogni detenuto, complessivamente, non solo il costo a carico del Dap, è di circa 250 euro giornalieri.

Martedì scorso l’accorato messaggio del presidente Napolitano in favore della dignità delle persone detenute. Oggi è arrivato in città il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, principale relatrice del convegno di presentazione del primo dei “Quaderni su Carcere e Giustizia”, dal titolo “Emergenza lavoro nelle carceri”, con inizio alle 17.45 al Centro congressi Papa Luciani. Il dibattito è stato preceduto da un incontro del ministro della Giustizia con i rappresentanti di circa quindici realtà cooperative che operano nelle carceri italiane. Le cooperative erano presenti al Centro congressi anche con alcuni stand illustrativi delle loro attività con i prodotti realizzati dai detenuti. I lavori sono stati aperti da Sandro Gozi, neo vicepresidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa con delega alle carceri e relatore di una delle proposte di legge sull’amnistia e l’indulto che verranno discusse nei prossimi giorni dal Parlamento. Dopo i saluti delle autorità e di alcuni autori del volume “Emergenza lavoro nelle carceri”, l’introduzione è stata fatta da Ivo Rossi, sindaco di Padova. Interventi anche di Giovanni Tamburino, il numero uno del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), del procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia Pietro Calogero e un videomessaggio del presidente del Gruppo editoriale L’Espresso Carlo De Benedetti. Moderatore del convegno Nicola Boscoletto, presidente di Officina Giotto, consorzio che opera in carcere dall’inizio degli anni Novanta.

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