Dipendenze, l’Asl 12 segue 1.600 “schiavi”

Uno su cinque ha meno di 25 anni: i giovani sempre più fragili. La crisi ha fatto aumentare le vittime del gioco compulsivo
MORSEGO FGAVAGNIN SAN DONA DI PIAVE BELTRAME CLAUDIO DIRETTORE SERVIZI SOCIALI
MORSEGO FGAVAGNIN SAN DONA DI PIAVE BELTRAME CLAUDIO DIRETTORE SERVIZI SOCIALI

Droga, alcol, fumo e gioco d’azzardo: le dipendenze sul nostro territorio rimangono sempre un problema attuale, ma ciò che più preoccupa gli addetti ai lavori è il ruolo dei giovani, anello più debole della catena e che sono in costante crescita ai SerD dell’Asl 12.

Non è un caso, infatti, se dal 2005 al 2012 la percentuale di minori di 25 anni che hanno chiesto aiuto al Servizio Dipendenze di Venezia e Mestre è aumentato dal 16 al 22 per cento del totale. «I giovani rimangono uno dei punti di maggiore criticità», sottolinea Claudio Beltrame, direttore dei Servizi sociali dell’Asl 12. «Meritano di essere aiutati e seguiti. Gli aspetti dell’uso e abuso anche di alcol o gioco d’azzardo stanno diventando un problema sempre più serio. Cresce anche il numero di immigrati irregolari che finiscono in questa situazione e poi c’è il grande fronte rappresentato dai carcerati che ci troviamo a seguire nelle tre strutture territoriali. Ci sono situazioni in cui le persone riescono anche a convivere con le loro dipendenze, ma c’è chi ne fa una ragione di vita».

Attualmente sono 1.600 le persone che fanno riferimento ai servizi dell’Asl 12 e di queste circa 400 fanno parte della popolazione carceraria. «I fondi regionali per l’inserimento nelle strutture comunitarie ci sono ancora, ma indubbiamente si è in sofferenza», osserva Beltrame. «Gli addetti sono una cinquantina e, se da un lato è costantemente cresciuto il numero di casi che seguono, dall’altro non ha fatto seguito un aumento di personale, essendo le assunzioni bloccate a livello nazionale anche per i SerD».

Altro dato allarmante l’ incredibile aumento dell’offerta di droghe.

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