Dipendenti Veritas riuniti in assemblea Rifiuti abbandonati
VENEZIA. Nuova giornata difficile per la raccolta dei rifiuti in città, con i sacchi di immondizia che sono rimasti accatastati nelle calli e nei sotoporteghi in buona parte del centro storico e saranno rimossi solo questa mattina. All’origine del disservizio la nuova assemblea del personale di Veritas indetta da Cgil, Cisl, Uiltrasporti e Fiadel nella prima parte della mattinata, che ha comportato l’uscita ritardata degli operatori con le barche per la raccolta, limitata così a macchia di leopardo solo ad alcune zone della città.
In realtà, secondo quanto annunciato da Veritas con un comunicato, la mancata raccolta avrebbe dovuto riguardare solo la differenziata (vetro, plastica e lattine) ma in realtà poi anche le scoasse normali sono restata in larga parte accumulate nelle calli, per la gioia, in particolare, dei gabbiani che ormai da tempo hanno imparato da tempo a rompere con il becco i sacchi neri e a “banchettare” con i rifiuti sparsi.
All’origine delle assemblee dei dipendenti di Veritas c’è in particolare l’applicazione in sede locale del nuovo contratto nazionale dei dipendenti del settore dell’igiene urbana, approvato di recente, dopo una raffica di scioperi che avevano portato a Venezia il prefetto a disporre anche la precettazione dei dipendenti per motivi di salute pubblica.
Un contratto che, specie per quanto riguarda la Venezia lagunare deve tenere conto per quanto si riferisce a orari, mansioni e retribuzioni anche delle particolari caratteristiche del servizio.
Sta di fatto che ogni assemblea del personale di Veritas - che si verifica più o meno con una cadenza quindicinale - equivale di fatto a un mezzo sciopero perché la ritardata entrata in servizio dei dipendenti spesso non consente appunto la regolare raccolta dei rifiuti in città. In precedenza ciascun sindacato convocava autonomamente la propria assemblea in giorni diversi da quelli delle altre sigle - reiterando così le situazioni di disagio - ma negli ultimi mesi la convocazione dei lavoratori è almeno unitaria. Veritas ha già spiegato da tempo che non sapendo quanti siano gli aderenti a ogni assemblea, non può che prevedere per quel giorno la mancata raccolta dei rifiuti, anche perché basta l'assenza dal servizio anche di pochi piloti di mezzi di asporto, per mettere in crisi l'intero sistema. Paradossalmente sarebbe preferibile uno sciopero alla semplice indizione di un’assemblea, perché in quel caso sarebbero almeno garantiti i servizi minimi che invece, in questo caso, non è possibile prevedere.
Una situazione che è destinata a ripetersi nel tempo, tenendo conto del fatto che a Venezia - che ha tra l’altro in questi mesi caldi una super produzione di rifiuti anche per il contributo dei turisti - anche per le dimensioni contenute della città, la mancata raccolta dei rifiuti crea subito situazioni igieniche pesanti. (e.t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia