Dipendenti comunali sindacati e Brugnaro di nuovo ai ferri corti

Tensione sempre più alta tra la Giunta e i sindacati per il trattamento riservato ai dipendenti comunali, in vista del confronto del 25 novembre, quando l’amministrazione dovrà dire cosa intende fare nei confronti dei 119 lavoratori precari con i contratti in scadenza, solo una parte dei quali potrebbe essere riassunta a tempo indeterminato.
La Cgil sta valutando con i suoi legali anche gli eventuali profili di illegittimità del questionario che l’amministrazione ha inviato in questi giorni a tutti i dipendenti, in cui si chiedono preferenze, competenze, abitudini lavorative - per incrociarle con i processi organizzativi del Comune - ma anche domande più personali su hobby, interessi, eventuali attività svolte al di fuori del lavoro a Ca’ Farsetti. I dipendenti vengono anche invitati a firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati da loro compilati da parte dell’amministrazione e anche questo è uno degli aspetti al vaglio dei legali della Cgil sotto il profilo della privacy. I questionari dovranno essere compilati entro il 23 novembre, proprio alla vigilia del confronto Comune-sindacati sui precari e non ci sarebbero dunque nemmeno i tempi tecnici per esaminarli e utilizzarli ai fini della trattativa. Il timore espresso da parte sindacale è infatto che l’amministrazione possa sostenere di aver già trovato all’interno del personale attuale le professionalità aggiuntive di cui ha bisogno e dunque non riassumere almeno una parte dei precari.
Ma non è l’unico fronte aperto con i dipendenti comunali da parte della Giunta Brugnaro. Le Posizioni organizzative - i funzionari che svolgevano funzioni direttive - sono state infatti “rimescolate” e riconfermate per un solo anno. Chi ha perso la qualifica - una trentina di persone in tutto - si ritrova da questo mese infatti la busta-paga “tagliata” di circa 500 euro. Ma anche le Posizioni organizzative riconfermate sono state tutte collocate nella fascia retributiva più bassa, con la perdita per una parte di esse dai 100 ai 300 euro di stipendio. L’altra questione che si profila all’orizzonte tra Comune e sindacati come un nuovo terreno di scontro è quella del contratto decentrato dei dipendenti comunali. Brugnaro l’ha rinnovato unilateralmente per un anno, vista la rottura delle trattative con i sindacati e il loro rifiuto a formarlo. Ma il contratto va a scadenza a fine anno ed è impensabile che il sindaco decida nuovamente di rinnovarlo “in solitario” per un altro anno, esponendosi così all’apertura di un probabile contenzioso legale, con l’accusa di attività antisindacale. Si dovrebbe dunque aprire una nuova trattativa tra le parti, ma con una strada tutta in salita.
Il sindaco - pur confermando, come ha detto pochi giorni fa, l’intenzione di rifinanziare il fondo per il contratto decentrato - ha ripetuto di voler premiare i dipendenti in modo meritocratico e sulla base delle cosiddette “idee innovative”, il cui contenuto finora non è stato ancora precisato nel dettaglio. Da parte sindacale si pensa che flessibilità e reperibilità dei dipendenti nel lavoro possa essere indicato come uno dei criteri premianti, per cercare di aprire la strada alla deregulation nei rapporti di lavoro a Ca’ Farsetti. (e.t.)
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