Diminuiscono gli stranieri colpa della crisi economica

Saldo negativo del 5 per cento, è la prima volta che accade negli ultimi 20 anni Nonostante questo la popolazione di San Donà è aumentata di 181 abitanti

Cresce la popolazione, ma diminuiscono gli stranieri. Un segno dei tempi che cambiano. La crisi ha spinto tanti extracomunitari a tornare a casa, nei paesi di origine da cui erano arrivati con tante speranze. Molti albanesi, rumeni, ma anche nordafricani e del Bangladesh che hanno deciso di ripartire dopo le difficoltà incontrate nel mondo del lavoro.

I dati anagrafici registrano infatti un calo di 257 residenti oltre il 5 per cento. Il saldo complessivo degli stranieri è chiaro: sono passati in un anno da 5.022 a 4.765, 3.420 extracomunitari, 1.345 comunitari. «È una conseguenza della crisi che, in molti casi, ha costretto famiglie di cassintegrati a tornare in patria per contenere le spese mentre il capofamiglia è rimasto a cercare nuovamente lavoro», spiega il sindaco, Andrea Cereser, «il calo del numero degli stranieri, la parte più prolifica della nostra popolazione, ha anche contribuito alla decrescita delle nascite».

Nel 2013 i nuovi nati sono stati 351 con un crollo rispetto ai 391 dell’anno precedente. Sostanzialmente stabile il numero dei decessi: 417 contro i 421 dell’anno precedente. «Nonostante la soddisfazione che può suscitare l’incremento del numero dei residenti, altri dati sono spie di emergenze», aggiunge Cereser, «dalla mancanza di lavoro che spinge gli stranieri ad andare via al gran numero di anziani soli che impongono di ripensare il modello sociale».

Quasi la metà degli ultra 75enni costituisce famiglie monoparentali. Sono 1.452, infatti, i grandi anziani che vivono soli, su un totale di 3.725.

È la prima volta in 20 anni che cala il numero degli stranieri dopo una crescita costante dovuta alle opportunità lavorative sul territorio e legate alla stagione estiva. Tra gli altri dati emersi, al 31 dicembre 2013 i sandonatesi sono 41.667, 20.011 maschi e 21.665 femmine, contro i 41.221 del 31 dicembre 2012. Il dato deve essere depurato di 265 rettifiche correlate al censimento, ma fa segnare in ogni caso 181 abitanti in più. Negli anni ’60- ’70 si parlava di un territorio che al massimo avrebbe potuto accogliere e sopportare 30-35 mila abitanti. Quel limite indicato è stato superato abbondantemente, grazie anche alla speculazione edilizia e alle tante nuove costruzioni che la crisi ha reso sovente contenitori vuoti. «C’è stato un movimento migratorio nell’arco dell’anno che ha portato a San Donà 1.338 abitanti in più, di cui 816 da altri Comuni del Veneto, soprattutto del Basso Piave», conclude il sindaco Cereser, «qualificando la città come punto di attrazione nel territorio». Da Musile si sono trasferiti 143 residenti, 100 da Noventa, 72 da Jesolo, 50 da Eraclea, 42 da Ceggia, 40 da Venezia, 27 da Torre di Mosto e da San Stino, 25 da Caorle.

Giovanni Cagnassi

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