«Dimezzare l’arrivo di profughi o blocchiamo la provinciale»

Zerman. Quasi 150 persone all’assemblea del quartiere, una delegazione andrà in Prefettura L’ex sindaco Giovanni Azzolini: al prossimo consiglio comunale metteremo ai voti lo sgombero

MOGLIANO. «Dimezzare i profughi o bloccheremo la provinciale Zermanesa». Non si placano le proteste dei cittadini contro la tendopoli di Zerman. Lunedì sera, a distanza di tre settimane dal primo posizionamento delle tende nella tenuta del Bed & Breakfast le Magnolie, si è svolto il tanto atteso incontro tra il sindaco Carola Arena e la cittadinanza: sala strapiena, vasto dispiegamento di forze dell’ordine, tanta rabbia e polemiche. Quasi 150 persone hanno affollato la sala polivalente nell’area ex Ipsa di Zerman per il faccia a faccia sul tema dell’accoglienza ai profughi. «È andata come ci si aspettava», commenta il presidente dell’associazione di quartiere Bruno Cillotto, «purtroppo il nostro sindaco non ha avuto voce in capitolo su questa questione. Se non altro con la mobilitazione di queste settimane un risultato l’abbiamo raggiunto: c’è la disponibilità del prefetto e di parte dei suoi funzionari ad accogliere le nostre segnalazioni di eventuali problemi. Inoltre una delegazione del paese, circa 20 persone, si recherà nei prossimi giorni al Palazzo dei Signori a Treviso: attendiamo udienza, se l’esito sarà positivo, e sarà accolta la nostra richiesta di dimezzare il numero dei profughi a Zerman, potremmo trascorrere un Natale felice, oppure faremo le barricate».

Tra i più battaglieri c’è anche chi le barricate vorrebbe farle da subito. Si parla di bloccare la provinciale di via Zermesa già sabato prossimo. Altre plateali rimostranze, in questi giorni, sono state più volte annunciate ma non si sono mai, ancora, concretizzate. Di sicuro il tema della tendopoli sarà presto oggetto di un consiglio comunale straordinario.

L’ex sindaco Giovanni Azzolini, presente ieri sera, è pronto a cavalcare le proteste: «La riunione è stata una vera presa in giro dei cittadini, il sindaco Arena ha scaricato tutte le colpe sul prefetto, che non era ovviamente presente, quindi non poteva difendersi. Il prefetto è diventato il capro espiatorio di tutti i problemi. Il prefetto non è un dittatore», argomenta Azzolini, «fa il suo dovere, ovvero ciò che ordina il governo. Il problema è che il sindaco non fa il suo dovere, non fa alcuna verifica sui luoghi, né prende alcuna ordinanza di sgombero; non tutela i moglianesi, semplicemente perché il governo del suo stesso colore politico ha ordinato di stare fermi. Con il prossimo consiglio comunale metteremo ai voti lo sgombero. Vedremo da che parte sta il sindaco».

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