Diga subacquea, pronta la protesta

Oggi l’assemblea dei vongolari. Tiozzo (Pd) propone un indennizzo

CHIOGGIA. Clima permettendo, oggi dovrebbero iniziare i lavori per la costruzione della diga subacquea, l'opera attesa da tanti anni (costo preventivato 5 milioni di euro) che ha lo scopo di proteggere il litorale (per ora solo quello più a sud) dalle mareggiate che periodicamente devastano spiagge. Ma le possibili “nubi” su questo progetto, non sono solo quelle del meteo. Nell'aria ci sono anche le “nubi” sociali create dal fatto che il progetto della diga «soffolta», come viene chiamata in gergo tecnico, non ha minimamente tenuto conto del lavoro dei vongolari. Le zone di costa in cui si realizzerà la diga, infatti, ospitano aree nursery naturali importantissime per le vongole di mare, aree che rischiano di sparire dopo l'intervento umano. Proprio per questo oggi pomeriggio i vongolari si riuniranno in assemblea per decidere eventuali forme di protesta, peraltro già ventilate, nei mesi scorsi, in occasione di varie manifestazioni: a Chioggia, a Venezia e a Roma. E per lo stesso motivo il consigliere regionale, Lucio Tiozzo (Pd), ha presentato un emendamento alla finanziaria regionale che prevede di destinare un milione e mezzo di euro al Cogevo (organismo che riunisce tutti i componenti della categoria), a titolo di indennizzo per la perdita che subirà la loro attività. «Non abbiamo nulla contro la diga subacquea» ribadisce Michele Boscolo Marchi, presidente del Cogevo, «ma abbiamo segnalato con molto anticipo il nostro problema senza mai essere ascoltati, né dalla Regione, né dal Comune. Non siamo qui a chiedere soldi: se quel progetto non ci procurerà danni, siamo i primi a dire che non vogliamo nulla. Ma non aspetteremo la fine senza parlare».

Diego Degan

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