Difende una ragazza, massacrato di botte fuori dalla discoteca
VILLA DEL CONTE. Giacomo sfoglia le foto nel suo iPhone: i cinque punti di sutura in bocca, il vasto ematoma sulla schiena, l'abrasione sul gomito, l'occhio gonfio, il setto nasale rotto e deviato. Sono già passati tre giorni e ancora se lo chiede: «In che cosa ho sbagliato? Ho solo difeso una mia amica che aveva bevuto qualche bicchiere in più da un malintenzionato». Ma la discoteca, oggi, è anche questo.
L'aggressione. Un altro ragazzo picchiato selvaggiamente dopo una serata danzante. Altri due giovani che senza alcun rimorso si accaniscono su un loro coetaneo. Stavolta è successo a Tremarende, nel parcheggio della discoteca Story. Giacomo Nardo, 18 anni, residente a Camponogara, si era recato nel locale per passare la serata con alcuni amici. Un sabato sera come tanti altri, partito con la solita voglia di divertirsi al termine di una settimana trascorsa tra i banchi di scuola, ma questo volta terminato con un trauma cranico, un ingresso al Pronto soccorso di Dolo in codice giallo e un ricovero durato due giorni.
La brutta sorpresa. Tutto è accaduto a fine serata. «Un ragazzo, già quando eravamo dentro alla discoteca ha cominciato a importunare una mia amica, che conosco da quando avevo dieci anni e che tra l'altro è anche la fidanzata di un altro mio amico», racconta Giacomo ancora scosso. «Le diceva "Tu vieni a casa con me", e così io sono intervenuto. Gli ho detto di lasciarla in pace, che lei sarebbe venuta via con noi», racconta ancora dolorante il diciottenne. «Lui ha cominciato a scaldarsi e con fare minaccioso a dirmi che mi avrebbe aspettato fuori dalla discoteca». E così è stato.
Nel parcheggio. Il ragazzo che aveva importunato la giovane, anche lui sui diciotto anni, una volta nel parcheggio del locale, insieme ai suoi amici si è parato improvvisamente davanti a Giacomo. «Ha iniziato a gridarmi "Ti spacco la bocca", "Ti faccio male", tanto che sentendo le urla sono intervenuti anche i buttafuori del locale, che ci hanno diviso».
Attimi concitati. Il diciottenne si è così diretto verso il taxi che lo attendeva poco lontano, ma non sapeva che la faccenda non sarebbe finita così. «Credevo si fossero calmati invece mentre camminavo uno dei due mi ha chiamato, mi sono girato e a quel punto mi è arrivato un pugno in piena faccia. Sono caduto a terra e un amico di questo ragazzo mi ha tirato un calcio, sempre in faccia». Un'aggressione brutale, spietata, infierendo sul ragazzo inerme a terra. Giacomo Nardo, dopo il pugno, ha perso i sensi.
La fuga. I due aggressori hanno invece cominciato a correre, ma sono stati prontamente bloccati dagli uomini della sicurezza del locale. «Devo ringraziare loro se adesso chi mi ha aggredito ha un nome e cognome. Sarebbero fuggiti, se i buttafuori non fossero intervenuti prontamente in mio aiuto». Mentre qualcuno aiutava il diciottenne con il volto sanguinante a rialzarsi da terra, qualcun altro chiamava i carabinieri. In qualche minuto nel parcheggio dello Story è così arrivata una pattuglia.
I soccorsi. I militari hanno fermato i due giovani aggressori italiani e hanno preso i loro dati. Nel frattempo il diciottenne ferito è stato portato al pronto soccorso di Dolo. «I medici mi hanno detto che se fossi caduto di testa a quest'ora avrei potuto essere in carrozzina. Insomma, mi è anche andata bene», spiega Giacomo. «Sono stato in ospedale per due giorni e domani (oggi, ndr) ci tornerò per vedere se mi dovranno operare al setto nasale».
La denuncia. Nel frattempo il diciottenne della Riviera del Brenta si è anche rivolto a un avvocato e nei prossimi giorni andrà a presentare denuncia ai carabinieri della stazione di Dolo. «Persone così», conclude amaramente, «non devono passarla liscia».
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