Dietrofront, il 26 dicembre tutto chiuso

Dopo le accese proteste Boraso fa il mediatore e la Nave de Vero ci ripensa, trascinando gli altri centri commerciali
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Inaugurazione nuovo infopoint e bigliettera VELA ACTV in Piazzale Cialdini, Mestre. nella foto Ass Boraso
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Inaugurazione nuovo infopoint e bigliettera VELA ACTV in Piazzale Cialdini, Mestre. nella foto Ass Boraso

Il 26 dicembre i centri commerciali sparsi sul territorio comunale veneziano rimarranno chiusi. Una vittoria per chi nelle ultime settimane si è battuto per chiedere il rispetto della festività e delle stesse famiglie in occasione della ricorrenza di Santo Stefano. Era stato il centro commerciale Nave de Vero ad annunciare la volontà di restare aperto il giorno dopo Natale, innescando un effetto a catena che poteva coinvolgere altri marchi della grande distribuzione. L’assessore Renato Boraso, tirato per la giacchetta, si era impegnato a parlare con i dirigenti del colosso di Marghera e ieri ha potuto dare l’annuncio dell’accordo, con i ringraziamenti ai vertici delle strutture di grande distribuzione «per la sensibilità dimostrata nella vicenda».

Ha pesato la grande protesta degli addetti di settore, ma anche il confronto avvenuto martedì tra il sindaco Luigi Brugnaro, la Giunta e la direzione generale del centro commerciale Nave de Vero di Marghera. «Questa positiva soluzione viene finalmente incontro alle esigenze espresse dalle famiglie, dai dipendenti, dalle organizzazioni sindacali e da don Enrico Torta con il comitato per le chiusure domenicali dei centri commerciali, al fine di garantire il giusto e corretto riposo a tutti i lavoratori e alle famiglie interessate», ha detto Renato Boraso che aveva preso particolarmente a cuore la vicenda. «Il sindaco e la Giunta ringraziano le direzioni generali di tutti i centri commerciali, e in modo particolare Nave de Vero, per aver condiviso l’impegno e la volontà di raggiungere un accordo tra le grandi strutture commerciali che circondano la nostra città, e garantire così la chiusura in occasione del 26 dicembre».

Una chiusura alla quale si aggiungeranno anche quelle dei supermercati della catena Alì e Alìper, come conferma Gianni Canella: «Solo una volta è successo in passato che abbiamo aperto a Santo Stefano, ma era una situazione particolare, dettata da motivi di concorrenza e in area limitata di ambito turistico. Non avremmo avuto comunque intenzione di tenere aperte le nostre strutture il 25 e 26 dicembre prossimi, quindi il problema non sussiste per noi. Logico che se si creassero nelle prossime settimane delle situazioni differenti a livello concorrenziale, la questione potrebbe essere rivista».

Intanto ieri sera sera si è tenuta nella parrocchia di don Enrico Torta, a Dese, l’assemblea dei lavoratori della grande distribuzione convocata dal movimento “Domenica no grazie”. Al mattino è invece andata quasi deserta quella a cui erano stati invitati i rappresentanti della grande distribuzione. A presentarsi è stato solo il direttore della Sme, Girolamo Carrer: «Siamo tra le aziende che non intendono aprire il 26 dicembre e non lo faremo nelle domeniche da gennaio a ottobre compresi perché vogliamo far star bene chi lavora da noi. Ci siamo presi questa responsabilità e anche le altre catene dovrebbero farlo perché ci sono negozi che chiudono nei centri storici. La legge fatta 5 anni fa non ha incrementato i consumi e ciò dovrebbe far riflettere qualcuno».

Simone Bianchi

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