Dietrofont, negozi aperti domenica 15 luglio
Deroga anche il 28 ottobre per la Venice Marathon. Piccoli commercianti furibondi
Lo aveva detto giovedì pomeriggio, dopo la riunione con le categorie: «Tenere chiusi i negozi nel primo giorno di saldi mi sembra una cosa sbagliata». E, con l’ordinanza di ieri, l’assessore alle Attività produttive Giuseppe Bortolussi conferma la propria posizione, a dispetto della secca contrarietà espressa a larga maggioranza dalla piccola distribuzione. Insomma, domenica 15 luglio, le serrande dei commercianti potranno restare alzate, grazie a una deroga che non rientrava nelle otto definite a dicembre 2006. Una mossa non troppo a sorpresa, che però viene arricchita da un’altra concessione, l’apertura festiva per domenica 28 ottobre, in coincidenza con la Venice Marathon. Gongola dunque Federdistribuzione.
Mentre le associazioni di categoria come Ascom Mestre prevede per il 15 luglio un «grande flop commerciale». Intanto, la bozza regionale del piano del commercio, che dovrà essere quindi votata, parla chiaro: «Gli esercizi di vendita al dettaglio derogano all’obbligo di chiusura festiva tutte le domeniche del mese di dicembre - c’è scritto sul documento -, nonché in ulteriori dodici domeniche nel corso dell’anno». Non solo. «La scelta delle ulteriori domeniche di apertura - continua il testo -, è effettuata per due terzi dalla giunta regionale e per un terzo dai Comuni». Insomma, dalla Regione è stato partorito un documento all’apparenza condiviso, che parla chiaro. Le deroghe festive passano dalle otto della legge Bersani, a dodici. Più le quattro di dicembre. «Una mediazione che io sponsorizzo da tempo - dice ancora Bortolussi -. Non si può arrivare alle venti aperture richieste dalla grande distribuzione. Ma bisogna anche superare la posizione delle otto e non più di otto».
E infatti, nella terraferma, le due nuove aperture domenicali portano a dieci le deroghe del 2007. D’altra parte, «a me sembrava assurdo tenere i negozi chiusi nel primo giorno di saldi - ribadisce ancora l’assessore -. Siamo la penultima regione a partire con gli sconti, altre realtà staranno aperte, come Treviso e Padova, nonché Marcon. Non sarebbe stato giusto penalizzare Mestre. Mi sono consultato con il sindaco, che mi ha detto di usare prudenza, e ho deciso per di concedere l’apertura dei negozi». Per la Venice Marathon, poi, nessun dubbio. «E’ una manifestazione che porta in città migliaia di persone - commenta Bortolussi -. Non si può tenere la città chiusa». L’assessore alle attività produttive persegue il teorema della mediazione. «Bisogna cercare di venirci incontro. Senza fare muro contro muro».
Dal fronte delle associazioni, le risposte alle due deroghe sono piuttosto lapidarie. «Mi sarebbe sembrato al di là di ogni logica tenere i negozi chiusi il primo giorno di saldi - dice Marco Piscicelli, direttore del centro Le Barche -. Commercialmente avrebbe significato un fallimento». Dal lato opposto, fra i contrari alle deroghe, c’è chi prevede per il 15 luglio un grande flop per i saldi. «Qui si rischia un insuccesso commerciale - avvisa Doriano Calzavara, presidente dell’Ascom di Mestre -. Lo dico da imprenditore. I costi superano di molto i ricavi». Maurizio Franceschi, segretario provinciale della Confesercenti, non sa più «cosa dire e cosa commentare. Tutto quello che c’era da dire è stato detto. Prendo atto della decisione presa dall’assessore e non aggiungo altro».
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