Dieci mesi per la morte di Silvia Memo

Cavallino. Ha patteggiato l’amico della campionessa che era alla guida al momento dell’incidente

di Giorgio Cecchetti

CAVALLINO. Alla guida dell’auto ha provocato la morte della sua cara amica Silvia Memo, è rimasto per giorni in ospedale tra la vita e la morte e ieri ha dovuto patteggiare la pena di dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, con l’accusa di omicidio colposo.

Il 20enne Davide Pierazzo di Cavallino Treporti è comparso ieri davanti al giudice veneziano dell’udienza preliminare. che ha emesso la sentenza dopo che il pubblico ministero e il difensore avevano raggiunto l’accordo. I parenti della giovanissima campionessa di canoa, aveva 18 anni, rappresentanti dagli avvocati Renato Alberini e Augusto Palese, non si sono costituiti parte civile perché il danno era stato già risarcito. I fatti risalgono al 19 settembre dello scorso anno.

Aveva perso la vita a pochi chilometri da casa, dopo una serata trascorsa con gli amici. Silvia Memo, era all'interno della Peugeot 206 che quella sera era uscita di strada alle 23 abbattendo un lampione lungo via Pordelio. Pierazzo, l'amico della giovane, allo 19enne era al volante dell'auto.

Lo schianto, violentissimo, aveva divelto il lampione posizionato fra Ca' Ballarin e Ca' Vio all'altezza dei civici 88 e 90 di via Pordelio dopo l'uscita di strada sulla corsia opposta della Peugeot che viaggiava in direzione Ca' Savio sotto una scrosciante pioggia che aveva reso viscido il fondo stradale. I due amici tornavano da una serata tranquilla trascorsa in casa di amici a Cavallino dove avevano guardato la partita Chelsea-Juventus. A fine match il gruppetto di giovani si era diviso: un'auto aveva imboccato via Fausta e l'altra, con a bordo Silvia Memo e il suo amico 19enne alla guida, aveva invece proseguito lungo via Pordelio. Dopo lo schianto i residenti avevano chiamato subito i soccorsi.

Dopo pochi minuti l'arrivo sul luogo dell'incidente dell'ambulanza della Croce Verde di Ca' Savio allertata dal 118 e dell'autobotte dei vigili del fuoco di Jesolo che avevano estratto il ferito e il corpo della ragazza. Inutili i tentativi di rianimare la giovane: ai sanitari del 118 non era rimasto che constatarne il decesso. Mentre partiva la corsa per salvare il conducente della Peugeot Lì vicino, all'altezza di Ca' Pasquali e sullo stesso lato di via Pordelio, solo una settimana prima era avvenuto un altro incidente con dinamica molto simile. A notte fonda un 28enne di Ca' Savio, tornando dai festeggiamenti del suo compleanno, era uscito di strada ed era poi finito all'ospedale.

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