Dieci anni per la rapina al Lidl

Portogruaro. Condannata la banda di trasfertisti da Catania con basista locale

PORTOGRUARO. Dieci anni di pena complessiva in quattro per la rapina del 26 ottobre 2011 al supermercato Lidl di viale Venezia a Portogruaro. Queste le condanne disposte dal giudice veneziano Antonio Liguori dopo che il pubblico ministero Angela Masiello ha trovato l’accordo con i difensori: per il catanese trapiantato a Portogruaro Francesco Roberto Filippi (37 anni) due anni e quattro mesi di reclusione, stesa pena per il catanese Orazio Luciano Sciacca (25 anni), due anni e sei mesi e 600 euro di multa per Alfio D’Ignoti Parenti (22 anni) e due anni e dieci mesi e 900 euro di multa per Vito Russo (30 anni).

La rapina aveva fruttato mille euro. Molto meno di quanto i siciliani speravano di mettere assieme per giustificare la trasferta da Catania. Ma purtroppo per loro solo una cassa del supermercato era aperta quando sono entrati armati di taglierino. Le altre erano già chiuse con un sistema a tempo, impossibile riaprirle. In manette erano finiti nove mesi dopo il «colpo» tre "trasfertisti" delle rapine e il loro complice basista che viveva a Portogruaro.

Tutti pregiudicati e disoccupati: erano stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Mestre in collaborazione con i loro colleghi di Portogruaro. I banditi entrarono in azione nel tardo pomeriggio, armati di taglierino.

Pensavano di trovare parecchio denaro, in realtà riuscirono a mettere assieme solo mille euro. Erano in tre e scapparono in sella a delle biciclette che poi abbandonarono poco lontano del supermercato. Qui venne a recuperarli Filippi che li portò a casa sua. I tre li aveva fatti venire lui al Nord.

Il giorno dopo la rapina erano tornati a Catania in treno, come erano arrivati. Gli investigatori dell'Arma individuarono subito come sospetto fiancheggiatore Filippi e trovarono dentro ad un cassonetto i biglietti del treno usati dai trasfertisti comprati via internet con i nomi degli intestatari. Vennero controllati i nomi e si scoprì che si trattava di tre rapinatori. Il quadro si stava delineando, quando gli investigatori durante un'intercettazione avevano capito che il gruppetto stava studiando un altro piano, per rapinare l'ufficio postale di Gruaro. Così, erano scattati gli arresti.

Filippi, in questi mesi, ha goduto del privilegio degli arresti domiciliari a Portogruaro a differenza degli altri, perché senza le sue dichiarazioni, essendo il primo ad essere stato individuati, gli altri tre non sarebbero stati arrestati. (g.c.)

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