Diciottenne aggredito e sfregiato al volto
MESTRE. Un colpo di bicchiere al volto e uno sfregio che il ragazzo porterà a vita. Otto punti di sutura e il volto gonfio che impedisce a Nicola Comerci, 18 anni, di andare a scuola a sei giorni dall’aggressione avvenuta sabato notte in via Verdi davanti al bar Girasole. Da una parte Nicola e un suo amico, dall’altra due ragazzi stranieri. Mezzanotte e mezzo di sabato: Nicola sta parlando davanti al bar Girasole con un’amica. Arrivano due giovani stranieri: stando alla sua descrizione e a quella di alcuni amici si tratta di un ragazzo nordafricano e di un giovane dell’Est Europa. Ad un certo punto il ragazzo dell’Est si rivolge a Nicola e gli dice delle parole che il ragazzo mestrino non capisce. «A quel punto con la mano gli faccio il gesto come dire: cosa vuoi? Per tutta risposta lui si avvicina e mi grida altre parole incomprensibili», racconta Nicola. «Poi, senza motivo, inizia a spintonarmi in maniera violenta. A quel punto si mette in mezzo un mio amico che ci separa. L’altro lo colpisce con un pugno violento al volto che lo fa cadere a terra. Difendo il mio amico tirando un pugno allo straniero. Non faccio nemmeno in tempo a colpirlo che il ragazzo nordafricano, alle spalle, mi colpisce con un bicchiere sul viso. Il colpo manda in pezzi il bicchiere che mi ferisce su una guancia. In quel momento intervengono altri ragazzi che mi portano via mentre i due stranieri scappano prima che qualcuno riesca a fermarli».
Il ragazzo ha il volto pieno di sangue che gli cola lungo il collo. Sul posto arriva un’ambulanza del Suem. Portato all’ ospedale dell’Angelo il giovane viene ricucito. Ha riportato una ferita profonda che alla fine i medici chiudono con otto punti di sutura. Il ragazzo torna a casa con il volto gonfio e per un giorno non riesce a parlare. Per il momento è ancora a casa da scuola. Frequenta, infatti, il liceo Stefanini.
Mentre il ragazzo viene soccorso all’ospedale, in via Verdi è intervenuta la polizia. Gli agenti di due volanti ricostruiscono l’accaduto e si mettono alla ricerca dei due stranieri. Ma degli aggressori nessuna traccia.
Il punto dove è avvenuta l’aggressione si trova a cinquanta metri da dove nel settembre dello scorso anno cinque giovani di Marghera hanno pestato a sangue Gabriele Sinopoli, fratello del compianto grande studioso di musica e maestro d’orchestra Giuseppe.
Gabriele Sinopoli è tornato a casa dopo tre interventi e 70 giorni di ospedale. Era stato aggredito, la sera del 9 settembre 2012, da cinque ragazzi di Marghera perché “colpevole” di aver suonato il clacson chiedendo loro di spostarsi, dato che erano in mezzo alla strada. Sinopoli era stato preso a calci e pugni, un'aggressione brutale, che gli ha provocato gravissime ripercussioni. Una violenza che aveva scosso la città, e che aveva visto centinaia di persone partecipare, nonostante la pioggia, alla fiaccolata contro la violenza organizzata dai familiari alcune settimane dopo.
Un'aggressione per la quale sono stati indagati sei ragazzi.
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