Dibattito sulla mostra della Shoah

Perazzolo: «Segnale positivo». Esposito: «Utile per i più giovani»

JESOLO. Mostra sull’Olocausto, primi contatti del Comune. Mentre la comunità ebraica veneziana per ora non si pronuncia, nonostante le numerose perplessità, proprio dalla maggioranza in Comune arriva un primo segnale positivo. Alessandro Perazzolo, capogruppo notoriamente vicino al sindaco, elogia la proposta di Mauro Rigoni di ospitare questa mostra itinerante nei suoi spazi a Jesolo. «Non pensiamo sempre alla provocazione», esorta Perazzolo, «ma proviamo a capire la storia, il dolore. Pensiamo alla visite scolastiche che consentirebbero di far capire ai giovani l’orrore della Shoah.

La mostra dei corpi plastinati a Jesolo ha avuto un enorme successo, eppure anche in quel caso ci furono molti contrari. In città sono arrivate migliaia e migliaia di presenze. Riconosco nei titolari della mostra un grande attaccamento alla nostra città, investendo sempre da grandi imprenditori, proponendo sempre delle ottime idee, stimolando discussioni. Io credo che la maggior parte delle persone consideri tali mostre interessanti per capire una tragedia della storia, come oggi chi è sopravvissuto racconta. In conclusione, ho creduto all'epoca alla Real Bodies e ora credo in questa nuova mostra».

Nei giorni scorsi, Rodolfo Murador, di Sinistra, si è scagliato contro questa iniziativa, richiamando gli organizzatori ai valori che si vanno a calpestare, commercializzando di fatto una tragedia e una ferita ancora aperte. E ha ricordato che in nessuno dei campi di concentramento e di sterminio in Europa si entra pagando un biglietto. Salvatore Esposito, di Sel, è invece più aperto di fronte a questo progetto: «Io credo che in ogni caso possa servire a far capire ai giovani cosa sia stata veramente la Shoah e quindi va preso in considerazione per l’educazione e la didattica». (g.ca.)

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