Di nuovo a rischio il corso di laurea in Infermieristica

MIRANO. Sembrava tutto risolto, invece no. Il corso di laurea in Infermieristica di Mirano (Università di Padova) è di nuovo a rischio. Il motivo è sempre lo stesso: carenza di docenti da “decentrare”...
MIRANO: IL PIAZZALE DAVANTI ALLE EX POSTE. 08/03/05 © L. P˜rcile
MIRANO: IL PIAZZALE DAVANTI ALLE EX POSTE. 08/03/05 © L. P˜rcile

MIRANO. Sembrava tutto risolto, invece no. Il corso di laurea in Infermieristica di Mirano (Università di Padova) è di nuovo a rischio. Il motivo è sempre lo stesso: carenza di docenti da “decentrare”. Comune di Mirano e Regione avevano strappato la promessa all’ateneo patavino: la sede resta, ma alcune lezioni saranno fatte in streaming da Mestre, perché il numero di docenti non basta a garantire lezioni dal vivo nel bel palazzo di piazzale Garibaldi, ex scuole Petrarca. A lanciare di nuovo l’allarme è il Pd, con i consiglieri regionali Bruno Pigozzo e Claudio Sinigaglia. Vogliono accorpare due sedi: per l’Usl 3 Mirano con Mestre, per l’Usl 2 Conegliano con Treviso, Mirano e Conegliano verrebbero cancellate. «A quanto pare la decisione dell’Università di Padova dipende dalla Regione: una scelta autolesionista perché sono professionalità di cui c’è bisogno e per cui non mancano le richieste di iscrizione», scrivono i due dem.

«Avevamo presentato un’interrogazione a fine febbraio che non ha ancora avuto risposta, adesso torniamo a sollecitare un intervento di Zaia». «A fine marzo», raccontano Pigozzo e Sinigaglia, «abbiamo ricevuto una nota del rettore in cui illustrava la situazione evidenziando la carenza di docenti, tra pensionamenti e blocco del turnover. Non parlava tuttavia di decisione irrevocabile, sembrava anzi chiedere sostegno alla Regione per avere gli insegnanti necessari a mantenere i due corsi triennali. Da allora però non è successo niente». C’è un’altra ipotesi: a mandare propri docenti al corso di Rovigo sarebbe l’Università di Ferrara, non più di Padova, i cui docenti quindi potrebbero essere dislocati a Mirano. Il Pd chiede quindi un intervento diretto di Zaia: urgente, perché il corso potrebbe saltare già dal prossimo anno accademico.(r.l.)

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