«Devo chiudere il negozio per potermi riposare»

Al Centro Prisma di Caselle Serena Gottardo abbassa per sempre le saracinesce «Per riuscire a pranzare rischiavo 300 euro di multa. Ne guadagnerò in salute»
Di Filippo De Gaspari

CASELLE. Costretta a chiudere per poter riposare. Terminerà il 31 dicembre la quindicennale esperienza commerciale di Serena Gottardo, titolare del negozio “Arte e cornici” all’interno del Centro Prisma, sulla Noalese a Caselle. È stata per mesi in prima linea nella battaglia dei piccoli negozianti contro le “aperture selvagge”, adesso ha deciso di dire basta.

Lo ha comunicato in questi giorni che precedono le feste, affiggendo fuori dal suo negozio un avviso, in cui saluta i clienti e i colleghi del centro commerciale. «Sono costretta a chiudere l’attività alla fine di quest’anno», spiega Gottardo, «l’amore per il mio lavoro mi ha consentito di proseguire nonostante le difficoltà che comprensibilmente un settore superfluo come questo può avere in un periodo in cui le persone faticano ad acquistare anche generi alimentari. Ma non sono e non siamo riusciti a convincere le grosse realtà di questo centro a concedere deroghe ai piccoli commercianti come me, che chiedevano solo di avere la possibilità di fare una pausa al sabato, in orario continuato, o valutare quale domenica fosse più conveniente tenere aperto».

Tutta particolare la situazione del Prisma: all’interno della galleria, piccoli negozianti e grande distribuzione non hanno mai trovato un accordo sulle aperture festive, liberalizzate da qualche anno. Ai “piccoli” è anzi toccato tenere aperto loro malgrado, in virtù di un regolamento interno che impone l’apertura domenicale e in orario continuato a tutti i negozi. Un problema per molti piccoli commercianti, come appunto Serena: i loro negozi sono a conduzione famigliare, senza personale per darsi il cambio e a volte, con orario continuato, non hanno neppure la possibilità della pausa pranzo o di andare al bagno del centro commerciale. Chi lo fa rischia una sanzione, perché il Centro dev’essere sempre aperto: così recita il regolamento, votato ovviamente dai grandi negozi, che hanno la maggioranza dei millesimi di superficie calpestabile del Prisma. Per mesi Serena Gottardo, ha protestato, si è ribellata, ha chiuso contro il regolamento rischiando la multa. «Oggi chiudo in pausa pranzo pur essendo multabile di oltre 300 euro», aveva scritto in un cartello rivolto ai clienti, durante una recente domenica lavorativa. Adesso Serena getta la spugna: «Rispetto la politica del lavoro delle grosse realtà», continua, «e lascio loro la convinzione di aver vinto la battaglia nei confronti dei piccoli commercianti. Ma in cuor mio ritengo di essere io la vera vincitrice, per aver dato priorità a cose più importanti come l’amore per la mia famiglia e la salute».

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