Detenuto morde un agente e gli stacca una falange

Aggressione nel carcere di Santa Maria Maggiore. La guardia carceraria portata d'urgenza in ospedale per la ricostruzione del dito. Il sindacato di polizia penitenziaria: "Episodio agghiacciante"
La procedura di registrazione e accettazione di un detenuto in un carcere italiano, in un'immagine d'archivio. Sono troppo "poche", 1057 in tutto, e non garantiscono la dignità di chi vi dovrebbe essere rinchiuso le camere di sicurezza, che in base al dl del governo sull'emergenza carceri dovrebbero ospitare chi viene arrestato in flagranza di reato sino al giudizio direttissimo senza passare dal carcere. Lo ha sostenuto il vice capo della polizia Francesco Cirillo nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato. Proprio per questo, ha detto, "i detenuti stanno meglio nelle carceri". ANSA / Daniele Scudieri
La procedura di registrazione e accettazione di un detenuto in un carcere italiano, in un'immagine d'archivio. Sono troppo "poche", 1057 in tutto, e non garantiscono la dignità di chi vi dovrebbe essere rinchiuso le camere di sicurezza, che in base al dl del governo sull'emergenza carceri dovrebbero ospitare chi viene arrestato in flagranza di reato sino al giudizio direttissimo senza passare dal carcere. Lo ha sostenuto il vice capo della polizia Francesco Cirillo nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato. Proprio per questo, ha detto, "i detenuti stanno meglio nelle carceri". ANSA / Daniele Scudieri

VENEZIA. Aggredisce a morsi un agente di polizia penitenziaria e gli stacca l’ultima falange del terzo dito della mano sinistra. È accaduto mercoledì 29, verso le 10, al carcere di Santa Maria Maggiore, a Venezia. «E' stata una scena semplicemente raccapricciante, con il detenuto che ha poi sputato sul pavimento la falange del dito strappata - denuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe - l'aggressione è avvenuta mentre il poliziotto penitenziario stava accompagnando il detenuto all'ufficio matricola del carcere per alcune formalità». Una reazione violente provocata anche da uno stato psicologico - secondo quando si apprende - abbastanza fragile da parte del carcerato.

Il carcere veneziano di Santa Maria Maggiore
Il carcere veneziano di Santa Maria Maggiore

L’agente rimasto ferito è un assistente capo con oltre vent’anni di servizio. Subito dopo l’aggressione i suoi colleghi hanno cercato di calmare il detenuto e nel frattempo hanno chiamato il 118 che ha fatto subito intervenire un’idro-ambulanza del Suem. Ai medici dell’ospedale la situazione è apparsa subito grave tanto che l’agente - pur rimanendo sempre cosciente nonostante il dolore - è stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale civile e subito ricoverato in attesa di portarlo in sala operatorio per un intervento di ricostruzione della falange. Un episodio che allarma i sindacati di polizia dopo l’episodio successo a marzo quando, a causa di un detenuto andato in escandescenze erano rimasti feriti tre agenti, uno dei quali era stato costretto a ricorrere al pronto soccorso a causa di con una costola fratturata.
 

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