Detenuto incendia una cella vengono ricoverati due intossicati
VENEZIA. Fuoco a Santa Maria Maggiore. Quando le fiamme sono state coraggiosamente spente da un agente della Polizia penitenziaria, sia lui sia due detenuti che si erano rinchiusi nella cella dove era stato appiccato il fuoco hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale a causa di un’intossicazione da fumo. Non è la prima volta che accade: in numerose carceri, la protesta dei detenuti, spesso per le condizioni in cui sono costretti a vivere nelle celle, sfocia in questa manifestazioni, che mettono a rischio prima di tutto la loro vita, oltre a quella degli agenti. Da mesi, in particolare, nel carcere veneziano sia i detenuti sia gli agenti vivono una condizione di tensione anche a causa di una serie di decisioni e provvedimenti da parte della direzione, scelte che sono state contestate sia dagli uni sia dagli altri. Nell’estate scorsa i detenuto hanno inscenato manifestazioni di protesta, per la maggior parte pacifiche (sciopero del rancio, battitura delle sbarre), mentre in un’occasione si sono chiusi in un braccio ed hanno impedito agli agenti di entrate per alcune ore. Le organizzazioni sindacali degli altri hanno duramente criticato le decisioni della direzione, in particolare per quanto riguarda la gestione del carcere e l’organizzazione dei turni.
Ieri, uno dei detenuti stranieri di una cella si è chiuso all’interno con un compagno, straniero pure lui, e ha cominciato a incendiare i materassi e tutto il materiale infiammabile che c’era dentro. È già accaduto in passato, ma a differenza di altre volte in questo caso i due detenuti sono rimasti all’interno della cella e rischiavano di soffocare a causa del fumo, che i materiali incendiati sprigionavano. Un agente in servizio in quel braccio si è coraggiosamente lanciato all’interno della cella, seppur senza alcun particolare strumento anti incendio e ha cercato di spegnere le fiamme, inoltre ha trascinato fuori i due detenuti già mezzi svenuti a causa del fumo. Gli altri agenti hanno svuotato tutte le celle del braccio, visto che il fumo le stava invadendo, hanno fatto uscire tutti i detenuti e li hanno sistemati nel cortile dove solitamente passano l’ora d’aria. Quindi, all’esterno, in modo che non respirassero la nuvola di fumo. Nel frattempo, sono arrivati i sanitari del 118 che con le idroambulanze hanno trasferito i due detenuti intossicati presso l’ospedale, mentre l’agente è stato soccorso dal medico in servizio a Santa Maria Maggiore all’interno dell’infermeria del carcere. Oltre all’intossicazione, per il detenuto che ha incendiato materassi e il resto del materiale della cella, scatterà l’accusa di danneggiamento e verrà coinvolto il pubblico ministero di turno.
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