«Destinare il cinque per mille per la sicurezza delle bricole»
VENEZIA. Destinare il 5 per 1000 alla messa in sicurezza e alla manutenzione delle bricole della laguna di Venezia. È l'ultima proposta, che ha il sapore di un’amara provocazione, del coordinamento dei “Diportisti della Laguna Veneta”, realtà associativa di ben 4712 diportisti che si dicono pronti a creare una Onlus per convogliare la destinazione volontaria fiscale del 5 per 1000 alla manutenzione della segnaletica lagunare se il Governo non si deciderà a stanziare i fondi utili ad un'opera strutturale di messa in sicurezza.
I diportisti manifestano così il loro disappunto dopo anni di incidenti nautici dovuti agli spezzoni di bricola vaganti, tristemente noti come “coccodrilli”, e segnalazioni di continuo pericolo alle autorità che il deterioramento della segnaletica che delimita i canali navigabili comporta per le circa 60 mila imbarcazioni che tutti i giorni solcano la laguna di Venezia, tra mezzi pubblici, privati e di soccorso. Una situazione di rischio sempre più grave che finora non ha trovato definitiva soluzione rimpallando le responsabilità e le competenze fra vari enti, tanto che per fare il punto il portavoce dei “Diportisti della Laguna Veneta”, Mirco Bodi, è stato ricevuto mercoledì pomeriggio dal provveditore interregionale alle opere pubbliche, Roberto Linetti, in un colloquio durato due ore durante il quale è stato aggiornato sulla situazione degli investimenti programmati per fare fronte all’emergenza bricole.
«Sono almeno 8 anni che non vengono previsti stanziamenti finalizzati alla manutenzione delle bricole della laguna», denuncia Bodi, «finora gli investimenti in emergenza del Provveditorato per far fronte al restauro delle bricole derivano da economie di altri capitoli di spesa. Anche nell’ultimo incontro il provveditore ci ha informato che la previsione di spesa per far fronte nei prossimi mesi a questa emergenza ammonta solo a 250 mila euro per opere che verranno affidate a due distinte ditte per accelerare sui tempi». «Si tratta di una somma che non copre nemmeno il 10% dei fondi necessari alla messa in sicurezza totale delle bricole che richiederebbe secondo le ultime stime circa 3 milioni di euro».
Del totale di 7.500 bricole comunicato dal Provveditore un anno fa, risulta infatti che un terzo sia ancora in buono stato, un terzo necessiti di manutenzione e un terzo debba essere sostituito nel breve periodo. Secondo i diportisti il degrado delle bricole negli ultimi mesi, dovuto al bivalvo responsabile della corrosione dei pali di legno, sarebbe addirittura peggiorato. «Non prevedendo capitoli di spesa ad hoc si impediscono interventi strutturali che potrebbero risolvere il problema per parecchi anni», conclude Bodi, «obbligando il provveditorato ad intervenire solamente in urgenza e utilizzando gli attuali deperibili pali in legno».
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