Derivati, il Comune può recuperare soldi

La Merrill Lynch, citata in giudizio per i costi occulti dei prestiti, propone una transazione sugli 84 milioni sottoscritti
Di Enrico Tantucci
TESTATINA CA' FARSETTI..LA BANDIERA DELLA PACE ESPOSTA A CA' FARSETTI
TESTATINA CA' FARSETTI..LA BANDIERA DELLA PACE ESPOSTA A CA' FARSETTI

Il Comune potrebbe uscire dalla “trappola” dei derivati e recuperare un congruo numero di milioni di euro dalle Merrill Lynch con cui nel 2002 aveva sottoscritto il prestito obbligazionario Canaletto per circa 115 milioni euro, per fare fronte a alcune situazioni debitorie di Ca’ Farsetti.

L’Amministrazione ha fatto causa per risarcimento danni nel 2010 - con la Giunta Orsoni - alla banca d’investimento newyorkese per i costi occulti del prestito obbligazionario sottoscritto e ora la Merrill Lynch ha proposto al Comune una transazione con cui il prestito sarebbe estinto e verrebbe riconosciuta una parte dei costi indebiti che sono pesati sulle casse comunali.

Il Comune - dopo aver sottoscritto i Bond Canaletto nel 2002 - quattro anni dopo, sempre su consiglio della banca d’affari, aveva rinegoziato il prestito per circa 69 milioni di euro e aveva sottoscritto un nuovo prestito obbligazionario - i bond Fenice - per circa 15 milioni di euro, affiancati da un contratto derivato con Merrill Lynch.

Entrambi i prestiti hanno scadenza 2026. Il Comune ha inoltre in “pancia” derivati rispettivamente da 85 milioni e da 40 milioni di euro sottoscritti con Intesa San Paolo e con Dexia Crediop per il prestito obbligazionario denominato “Rialto" con scadenza 2037.

Per quanto riguarda i prestiti con Merrill Lynch - come detto - la Giunta Orsoni l’ha citata in giudizio, per i costi impropri sostenuti, nel 2010 affidando la difesa al professor Lotario Dittrich dello Studio Molinari Segni.

La banca d’affari americana - che probabilmente teme anche il giudizio, che avverrebbe in Italia e non in Inghilterra o oltreoceano, con i giudici italiani a valutare il suo operato - ha proposto appunto al Comune un accordo transattivo. Per questo ora, su richiesta dei suoi legali, il Comune con il commissario straordinario Vittorio Zappalorto ha nominato un advisor finanziario - l’Ifa Consulting srl di Verona, per un onorario di circa 60 mila euro - per valutare la proposta di chiusura dei prestiti obbligazionari e la dimensione dell’eventuale risarcimento.

In particolare l’advisor dovrà valutare il livello delle commissioni implicite incorporati in ciascuno dei contratti derivati sottoscritti, per giudicare se le commissioni chiesti risultino compatibili con la prassi di mercato.

Se tutto andrà per il verso giusto, prossimamente il Comune potrebbe perciò uscire dall’operazione-derivati con la Merrill Lynch, liberandosi da un pesante e rischioso fardello.

I Comuni italiani - non solo quello di Venezia - hanno cominciato a fare contratti derivati con le banche nel 2001 e hanno smesso nel 2009, quando è apparso chiaro che questo tipo di prestito, apparentemente molto conveniente, presentava un’elevata dose di rischi.

Già nel 2013 la Corte dei Conti ha tuonato su questi contratti e invitando i Comuni a denunciare quelli che sono “onerosi”. Da qualche anno il Comune di Venezia ha avviato un monitoraggio costante sui contratti derivati che ha stipulato e su quelli delle sue controllate per cercare di avere sempre il controllo costante della situazione.

Anche su questa base aveva deciso di fare causa alla Merrill Lynch, ritenenendo che quei derivati presentassero dei costi “nascosti” pesanti per le casse di Ca’ Farsetti. Ora forse si è arrivati a un punto di svolta nella vicenda.

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