Depositi bagagli, la nuova invasione. Al posto dei negozi le nuove «attività»
Nascono senza alcun vincolo: non serve assumere personale e nemmeno il cambio d’uso. Ma c’è chi protesta

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 30.09.2019.- Deposito bagagli Cannaregio 2627.
VENEZIA. Piccoli negozi addio. Ed ecco i depositi bagagli. L’ultima frontiera del turismo prevede la città trasformata in un «terminal diffuso». Dunque, bar e pubblici esercizi dappertutto, take away, pizze al taglio. E adesso anche distributori di denaro Atm. I negozi li ospitano e prendono una commissione. Il denaro liquido circola, in controtendenza rispetto alle idee del governo di limitarlo.

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 30.09.2019.- Deposito bagagli Cannaregio 3850.
E i depositi bagagli. Bastano pochi metri quadrati, al piano terra, e pochi permessi per aprire la nuova attività. Evidentemente redditizia, se ne nascono dappertutto.
Ultimo nato, in corte dei Pali già Testori, in Strada Nuova. Dov’era un venditore di kebab e bibite adesso c’è una scritta a mano sulla vetrina: «Deposito bagagli». Orario spezzato (mattina e pomeriggio). «Per informazioni rivolgersi al vicino pub».
Aperta da qualche tempo anche l’attività di «deposito bagagli» a Cannaregio, ai piedi del ponte dell’Aseo. Lì c’era un ambulatorio medico. Il cambio d’uso forse non è nemmeno necessario. Dai medici ai turisti con valigioni. Armadietti e chiavi. Si depositano le valigie e si va in giro per la città. Poi si torna e si riparte. Non proprio un disincentivo al turismo mordi e fuggi, quello che tutti ormai identificano come poco attratente per la città e portatore di disagi e trasformazioni del tessuto commerciale.

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 30.09.2019.- Deposito bagagli San Polo 1651, calle dei boteri.
Altra attività in calle dei Botteri a San Polo. Qui le insegne sono in rosa, come le scritte e il disegno grafico della valigia. Venghino signori venghino.
Non ha più limiti la trasformazione della città. Con una rapidità sempre maggiore, anche l’aspetto estetico della città d’acqua sta cambiando.
A chi servono tutti questi depositi bagagli disseminati in calli e fondamente? Aperti a tutte le ore, illuminati con luci al neon e frequentati da stranieri con valigie, senza alcun controllo?
Quello delle valigie, sempre più numerose e ingombranti, è diventato un problema. Il moltiplicarsi di affittacamere, Bed and breakfast e soprattutto appartamenti affittati ai turistici ha visto la diffusione ovunque del trasporto valigie.
Rumori di ruote che distruggono gli scalini dei ponti di giorno e notte. Ingombri nei vaporetti che impediscono spesso ai residenti anziani di passare e trovare posto. Volumi sempre più grandi. E adesso anche metri quadrati della città destinati al «deposito bagagli». Come una stazione senza treni.
Nessun limite anche qui è previsto al diffondersi dell’ennesimo servizio dedicato ai turisti. La protesta di chi vede cambiare la città sotto il suo naso senza poter invocare limiti . «Abbiamo una capienza limitata», protesta una signora che abita sopra il deposito bagagli, «adesso bisogna dire basta». —
A.V.
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