Demoliscono tomba della nonna senza avviso: chiesto risarcimento a Veritas

La denuncia dell’associazione di consumatori Adico: rimozione avvenuta in anticipo e senza spiegazioni. Nadia Danesin: «Un fatto che ci ha destabilizzati e feriti»

CAMPALTO. Aspettano con ansia la convocazione di Veritas per assistere alla demolizione della tomba dell'amata parente defunta, per poi scoprire che la rimozione era stata effettuata prima della data comunicata, e senza informare la famiglia. Così Nadia Danesin, residente a Campalto, dopo aver protestato senza risultati con Veritas e aver anche sporto denuncia ai Carabinieri, si è rivolta ad Adico (Associazione difesa consumatori) per far valere i propri diritti e denunciare una vicenda che – come racconta la signora - «ci ha feriti e destabilizzati profondamente, mentre chi eroga questo tipo di servizio dovrebbe tenere sempre in considerazione il valore che ha per gli utenti».

Il 15 settembre 2009 la signora Danesin si era recata all’Ufficio cimiteriale di Mestre, essendo stata convocata per autorizzare l’eventuale cremazione della salma della nonna paterna. In quel momento la consumatrice viene informata del fatto che il 28 settembre, quindi poco più di 10 giorni dopo, la tomba sarebbe stata demolita e che entro quella data lei e gli altri parenti avrebbero potuto recuperare i materiali della sepoltura e gli oggetti personali annessi come marmi, croci e fotografia, e in particolare una statua fatta realizzare appositamente dalla famiglia e di un certo valore. Qualche giorno prima del termine lo zio della signora Danesin va in cimitero e raggiunge la tomba per recuperare gli oggetti, e scopre con grande choc che la tomba – insieme a tutte quelle della stessa area - era già stata demolita, quindi in anticipo rispetto alla data concordata e soprattutto senza aver avvisato la famiglia. Inoltre la zona smantellata non era stata in alcun modo delimitata, con la conseguenza - racconta la socia - che i visitatori si trovavano a camminare di fatto sopra alle sepolture.

«Ho subito contattato il cimitero di Mestre per ottenere spiegazioni, ma nessuno ha saputo dirmi come era potuta accadere una cosa del genere – ricorda la signora Danesin – così ho deciso di andare avanti e ho sporto formale denuncia ai Carabinieri di Favaro Veneto». Grazie alla sua tenacia la consumatrice è riuscita a recuperare la foto della nonna che era applicata sulla tomba, ma non avendo ancora ricevuto le risposte che si aspettava, ha deciso di rivolgersi ad Adico per contestare la condotta degli uffici cimiteriali. Proprio in queste ore infatti gli esperti di via Volturno hanno scritto a Veritas chiedendo un risarcimento per danni morali e materiali in considerazione del mancato preavviso della demolizione della tomba della congiunta e dell’inestimabile valore - affettivo e non - degli oggetti distrutti.

«Il servizio erogato in questo caso non è stato sicuramente all'altezza, quindi fa bene la famiglia della signora Danesin a contestarlo con forza – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico – vista la delicatezza della situazione ci auguriamo che la socia ottenga le spiegazioni che le spettano e il riconoscimento del danno subito».

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