Deltaplano precipita a San Stino, muore il pilota

SAN STINO. Era decollato da poco con un deltaplano non suo; ha perso quota ma all’ultimo momento avrebbe eseguito una manovra indispensabile per evitare l’impatto con una casa poco distante, evitando conseguenze peggiori: non è però riuscito a salvare se stesso, atterrando male in un giardino.

Gli alberi non sono stati sufficienti ad attutire l’impatto al suolo. È morto così, ieri pomeriggio attorno alle 18. 20 al Parco Livenza di San Stino, Enos Gaiga, 54 anni, imprenditore originario di Pordenone ma residente a Vigonovo di Fontanafredda. Lascia la compagna e una bambina.

L’incidente. Enos Gaiga ha raggiunto con il deltaplano  un’altezza di 10-15 metri al massimo. I giri del motore secondo alcune testimonianze si sono alzati vorticosamente, il vettore ha perso quota e la vela si è girata.

Lui, ed è un’ipotesi che i carabinieri sanstinesi prendono in considerazione, ha cercato di evitare di finire contro l’abitazione di via Fosson, dove abita una famiglia del posto. Ha cercato di salvare i residenti e avrebbe tentato un atterraggio di fortuna tra gli alberi, ma non gli è riuscito. Sul posto sono giunti per i rilievi i carabinieri della stazione locale guidati dal comandante Edoardo Barozzi.

La disperazione degli amici. Disperati gli amici che lo avevano salutato pochi secondi prima e che in “diretta” hanno assistito alla sciagura. Indaga il pm di turno della Procura di Pordenone, Federico Facchin, che ha disposto il sequestro dei rottami del piccolo vettore, un modello di deltaplano comune con carrello e che molto probabilmente ordinerà un’autopsia sulla salma e una perizia tecnica sul velivolo.

Chi era il pilota. Enos Gaiga era un pilota moto esperto, con almeno 40 anni di volo alle spalle, e molto conosciuto anche nelle aviosuperfici del Veneto orientale, come al Parco Livenza o al Tezzon di Caorle o ancora a Musile. Uno degli amici del parco Livenza lo aveva avvertito prima del decollo: «Attento Enos, potrebbe piovere». La passione di Gaiga però vinceva. Sarà l’autopsia a fare completa chiarezza.

Protestano gli abitanti del luogo. «Abbiamo sentito un rumore forte e sordo» ha spiegato la padrona di casa «non è la prima volta che viaggiano troppo vicini alla nostra abitazione. Nel 2010 c’era stato un grave precedente. Più volte abbiamo chiesto di non volare accanto alla casa». In quel momento nella vicina piscina del parco si stava allenando una squadra agonistica di nuoto esordienti.

«Abbiamo sentito il botto tremendo mentre eravamo in vasca» hanno riferito i ragazzini «ma non abbiamo capito nell’immediato cosa fosse accaduto». Il deltaplano prestato a Enos Gaiga è di proprietà di un imprenditore di Villotta di Chions, Stefano Casonato, che da qualche anno abita a Portogruaro. Casonato ha acquistato appena 15 giorni fa in Italia quel velivolo, di marca Aeros e l’amico non vedeva l’ora di provarlo. —

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