Delrio, tra pochi giorni la nomina Razzini il candidato più quotato
Prima di partire per il vertice dei G7 in Giappone, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio ha inviato ai presidenti di tre Regioni la sua proposta per la nomina delle nuove Autorità di Sistema introdotte dalla riforma delle governance portuali in Italia. La riforma riduce le vecchie e ormai superate Autorità portuali dalle precedenti 57 alle attuali 15, molte delle quali frutto dell’unificazione di scali diversi ma molto vicini.
Venezia e Chioggia in attesa. Tra le proposte del ministro rese note ieri, non c’è ancora quella relativa al presidente-manager che sarà nominato a capo della nuova autorità di Sistema che unifica i porti commerciali e passeggeri di Venezia e Chioggia, ribattezzata Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Settentrionale. Il ministro Delrio, nella lettera ai tre presidenti di Regione, ha proposto la riconferma degli attuali commissari o presidenti delle Autorità portuali di Trieste, Ancona e Taranto: Zeno D’Agostino, Rodolfo Giampieri e Sergio Prete, rispettivamente a capo delle nuove Autorità del mare Adriatico orientale, Adriatico centrale e del Mar Ionio.
I candidati in lizza. Al ministero delle Infrastrutture assicurano che al suo rientro dal Giappone, Delrio, d’accordo con il premier Renzi, renderà nota la proposta per il porto unificato della laguna di Venezia. Il nome sarà scelto partendo sia dalla rosa di candidati ufficiali che hanno inviato il loro curriculum all’indirizzo e-mail del ministero, sia tra i nominativi «rilevanti per loro esperienza professionale specifica nel settore portuale e del trasporto merci». La proposta dei primi tre presidenti-manager fatta da Delrio alle regioni Friuli Venezia Giulia, Marche e Puglia - come sottolinea la lettera del ministro ai tre governatori - è motivata «dall’eccellente lavoro già svolto da queste persone e per dare subito avvio alla nuova governance prevista dalla riforma». I presidenti di altre tre regioni hanno chiesto a Delrio una proroga di tre anni degli attuali presidenti dei porti riunificati di Genova, Savona, Vado Ligiure in Liguria; di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia in Campania e di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli in Puglia.
La rosa dei nomi. La regione Veneto non ha formalizzato nessuna particolare candidatura e proprio per questo Delrio si appresterebbe a inviare la sua proposta al governatore Luca Zaia, al quale spetta esprimere un parere di merito. Per il porto di Venezia-Chioggia in ballo ci sono le candidature, ufficializzate dagli stessi interessati che hanno inviato il proprio curriculum al ministero, di Renato Boraso (assessore comunale alla Mobilità); Filippo Olivetti (già membro del Comitato portuale per conto di Confindustria) e l’avvocato veneziano ed ex assessore Alessio Vianello. A queste si aggiungono le candidature ufficiose del deputato veneziano del Pd, Andrea Martella; dell’ex eurodeputato e attuale presidente di Rete autostrade mediterranee spa, Antonio Cancian; di Damaso Zanardo, titolare dell’omonima società di logistica e dirigente di Confindustria Venezia; del presidente uscente dell’Autorità portuale di Chioggia, Michele Gambato e, infine, di Andrea Razzini, attuale direttore generale di Veritas spa e già segretario dell’Autorità portuale di Venezia, durante la presidenza Boniciolli, e amministratore del Terminal passeggeri.
Razzini è il più quotato. Al momento non è dato sapere quale, tra questi nomi, sarà scelto dal Delrio e proposto al governatore del Veneto; quel che è certo è che se il criterio di scelta - come previsto dalla la riforma - sono «le esperienze e qualificazioni professionali conseguite nei settori dell’economia dei trasporti e portuale, nonché per quali Autorità di sistema portuale ci si propone» il nome in pole position è quello di Andrea Razzini. Meno chance ha il presidente uscente del porto di Chioggia, Gambato, nominato a suo tempo con il sostegno dell’ex governatore Galan e del suo potente assessore Renato Chisso. Il curriculum di Razzini, invece, è ineccepibile: prima di essere nominato, nel 2005, direttore generale di Veritas è stato direttore generale della Rete autostrade mediterranee spa e prima ancora amministratore delegato del Venezia terminal passeggeri di Santa Marta. Dal 1996 al 2003 segretario generale dell’Autorità portuale di Venezia nei “difficili” anni della privatizzazione dei porti italiani e dal 1994 al 1996 aveva ricoperto la carica consigliere e direttore generale Apv, l’holding del Porto veneziano, dopo un’esperienza come consulente del Comune di Venezia per la riqualificazione di Porto Marghera.
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