Delitto Vianello, si cercano altri Dna
La Polizia scientifica ritorna sul luogo dove è stata uccisa il 29 dicembre 2015 Francesca Vianello di 81 anni. Omicidio per il quale è in carcere Susanna Lazzarini, 52 anni, detta Milly. Quest’ultima ha poi confessato anche l’omicidio di Lida pamio, un’87enne ammazzata a dicembre 2012 in viale Vespucci.
I poliziotti tornano nell’appartamento di Francesca Vianello per cercare tracce di Dna. Su stoviglie e altri oggetti di uso quotidiano.
Quindi gli investigatroi della Squadra Mobile che si stanno occupando del caso, sono alla ricerca di un nuovo Dna. Molto probabilmente per evidenziare l’eventuale presenza di altre persone nell’abitazione della vittima prima o nei momenti in cui si consumava il delitto. Si cerca un complice di Susanna Lazzarini? La domanda è d’obbligo. Inoltre se si cerca un Dna è immaginabile che poi venga confrontato con un altro codice genetico. Di conseguenza è possibile che ci sia anche una persona sospetta. Magari con altri elementi, raccolti nelle ultime settimane di indagini, gli investigatori hanno puntato la loro attenzione già su una persona.
Francesca Vianello, 81 anni, è stata assassinata per cento euro. Soldi che aveva prestato a Susanna Lazzarini, 52 anni, la donna che l’ha uccisa. Susanna, detta Milly, è stata arrestata dagli agenti della Squadra mobile con l’accusa di omicidio volontario il 31 dicembre. Il delitto è avvenuto dopo una lite scoppiata quando Susanna Lazzarini, la mattina del 29 dicembre, ha spiegato all'anziana che non riusciva a restituire i soldi. Aveva chiesto il denaro a Francesca perché, pur in grosse difficoltà economiche, voleva fare un regalo ai due figli e acquistare da mangiare per Natale. Susanna Lazzarini, figlia della migliore amica d’infanzia di Francesca, è vedova e vive con la pensione di reversibilità del marito e con quella della madre. Quando viene fermata e accusata del delitto. Susanna ammette le sue colpe. La polizia, comunque aveva prove schiaccianti contro di lei.
A febbraio una nuova pesante accusa per Lazzarini: la Squadra Mobile trova elementi per dire che la donna ha ucciso, quattro anni fa, anche Lida Taffi Pamio. Lei ammette le sue responsabilità.
La clamorosa confessione è iniziata alle sei di pomeriggio del 24 febbraio e si è conclusa alle 5 di mattina: Susanna Lazzarini ha ammesso davanti alla pm Lucia D’Alessandro di essere stata lei, sempre lei, ad uccidere anche Lida Taffi Pamio, l’anziana mestrina massacrata nel suo appartamento di viale Vespucci il 20 dicembre 2012.
Picchiata, strangolata, accoltellata, soffocata con un pezzo di carta ficcato in gola. Per quell’omicidio era in carcere da oltre 2 anni Monica Busetto, l’operatrice sanitaria vicina di casa della Pamio, condannata dal Tribunale di Venezia a 24 anni e 6 mesi di carcere e in attesa del processo d’appello. Quest’ultima è stata scarcerata, anche se rimane indagata per il delitto.
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