Delitto Pamio: «Mai litigato con Lida, non ho fatto nulla» / FOTO

Si difende l’inserviente ospedaliera indagata per l’omicidio della vicina di pianerottolo che non teneva in ordine le scale
Via Vespucci 13, Mestre. Luogo dell'omicidio di Lida Taffi Pamio.
Via Vespucci 13, Mestre. Luogo dell'omicidio di Lida Taffi Pamio.

di Francesco Furlan

MESTRE. «Non abbiamo mai litigato, non ho fatto nulla, non c’è nulla di vero in tutto questo, è una vergogna». Poche parole, con la voce arrabbiata e la porta dell’appartamento che resta chiusa, per prendere le distanze da un’indagine che fa di lei una sospettata per la morte di Lida Taffi Pamio, l’anziana di 87 anni uccisa a coltellate la sera del 20 dicembre nel suo appartamento all’ultimo piano del palazzo al civico 13 di viale Vespucci.

La donna, cinquantenne, inserviente in un ospedale del centro storico, è indagata perché sospettata di essere l’omicida: secondo l’accusa la donna avrebbe perso la testa dopo la lite scoppiata per le piante del pianerottolo, che l’anziana vittima era solita tenere all’ingresso, sul pianerottolo, sui due lati dello zerbino. Tre vasi, come si vede dalle foto qui a lato, dai quali cadevano alcune foglie. Un disordine che la vicina di pianerottolo non sarebbe riuscita a sopportare perché, nonostante si fosse raccomandata più volte, l’anziana non raccoglieva le foglioline, almeno non quanto avrebbe voluto lei.

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