Delitto a Venezia, la difesa dell'omicida: «Avevo paura, ho sparato alla cieca»

VENEZIA. «Mi hanno battuto sulla porta gridando, il cane si è messo ad abbaiare. Ho preso paura e ho sparato due colpi alla cieca». Lo ha raccontato Ciro Esposito nell’interrogatorio all’alba di ieri al comando dei carabinieri a San Zaccaria. Un’ora e mezza, dalle 6.20 alle 7.50, in cui il 49enne non si è mai sottratto alle proprie responsabilità.
«Ho sparato non per uccidere, ma per paura. Non sapevo chi ci fosse fuori dalla porta», ha detto. Quando la pubblico ministero di turno Patrizia Ciccarese gli ha comunicato che la persona uccisa era il suo amico Ivano Gritti, Esposito si è lasciato andare al pianto e alla disperazione. Fino a quel momento, infatti, non aveva intuito - questa la linea difensiva - che a perdere la vita fosse stato proprio Ivano, spirato all’ospedale Civile verso le 3, un’ora e mezza dopo i colpi di pistola.
«Si è molto rammaricato di aver sparato al suo amico», spiega l’avvocato d’ufficio che ha seguito Esposito nelle ore immediatamente successive al delitto. Il legale, avvisato nel cuore della notte, ha seguito i rilievi nel piccolo giardino antistante l’appartamento di Esposito, compresi i rilievi con lo “stub” alla ricerca delle tracce di polvere da sparo. Poi Esposito è stato trasferito al comando dei carabinieri di Venezia per l’interrogatorio, durante il quale il 49enne ha fornito la propria versione sulle ultime ore prima dell’omicidio, sostenendo che nella tarda serata era nel suo appartamento in Calle delle Chiovere. Ma c’è la testimonianza di una donna che sostiene di aver sentito discutere animatamente in calle e, dopo pochi secondi, i due spari. Un aspetto, questo, tutto da chiarire, così come il movente del delitto, il contesto nel quale è maturato e l’eventuale connessione con le tre rapine ai supermercati in centro storico.
Esposito, infatti, non avrebbe fornito spiegazioni in tal senso, sostenendo di aver sparato per paura che fuori dalla porta ci fosse qualcuno che voleva fargli del male, non per uccidere. Al termine dell’interrogatorio, la pm Ciccarese - che ha costantemente tenuto informato il procuratore capo Bruno Cherchi - ha disposto l’arresto con le accuse di omicidio volontario e porto d’arma clandestina.
Esposito è stato portato in carcere a Santa Maria Maggiore in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice per le indagini preliminari Massimo Vicinanza che dovrebbe essere celebrata tra domani e giovedì. Dopodiché l’indagato sarà risentito dalla pm. Nel frattempo la rappresentante della Procura disporrà l’autopsia sulla salma di Gritti prima di restituire il corpo alla famiglia per il funerale.
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