Deliberata la privatizzazione della linea 80

Chioggia. Blitz della Provincia a poche ore dal vertice convocato dal prefetto con i sindacati a Venezia

CHIOGGIA. La Provincia tira dritta e delibera la messa a gara della linea 80. Ieri mattina, a 24 ore dall’incontro con il Prefetto Domenico Cuttaia, che doveva incontrare le parti in causa (Provincia e organizzazioni sindacali) per tentare di raffreddare la vertenza che si è aperta in seguito alla decisione di esternalizzare il servizio, la giunta ha deliberato sulle privatizzazione.

La delibera conferma la linea tracciata nelle ultime settimane dall’assessore provinciale ai trasporti Giacomo Grandolfo individuando nella linea 80 la “scelta migliore”. Il provvedimento contiene anche una serie di “salvaguardie” che poi saranno tradotte nel bando di gara per tutelare i lavoratori e i passeggeri. In particolare si chiede all’assegnatario del servizio di mantenere la frequenza e il numero di corse e si assicurano punteggi superiori per chi potenzierà il servizio o lo integrerà con chilometri urbani migliorando anche il servizio locale. Si prevedono anche navette negli orari di punta tra Cavarzere e la Romea ripristinando un collegamento che era stato tagliato. Per gli autisti, che da giorni stanno dando battaglia per opporsi alla privatizzazione, si assicura il mantenimento del contratto nazionale e di quello integrativo per chi lo aveva in Actv. Pare anche che la delibera preveda la possibilità di tornare indietro, facendo rientrate il servizio in Actv, qualora la Città metropolitana ritenga che la scelta non sia stata quella migliore.

A questo punto viene da chiedersi a cosa serva il vertice convocato oggi, alle 11.30 in Prefettura, per tentare un raffreddamento della vertenza se ormai la Provincia ha deliberato. L’intervento del Prefetto era stato sollecitato da più parti. L’assessore Grandolfo aveva inviato una comunicazione a Cuttaia piuttosto pesante nella quale insinuava che dietro la battaglia di alcuni sindacati per tenere la linea 80 in Actv ci fosse la volontà di mantenere i privilegi di alcuni lavoratori chioggiotti. Non solo, Grandolfo insinuava anche l’esistenza di sistemi mafiosi nei rapporti tra sindacato, partiti e Actv auspicando l’intervento della Magistratura. Affermazioni che hanno provocato la reazione della Cgil che ha respinto le accuse ribadendo la valenza “tutta politica” della decisione di privatizzare la linea 80 (che rappresenta il 23% del totale di chilometri gestiti da Actv e non il 10% come prevede la legge), dei lavoratori e del sindaco Giuseppe Casson, offeso che la città sia stata etichettata come mafiosa. (e.b.a.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia