Del Piero, l’abbraccio che vale più del gol

Commozione a Jesolo: il campione ha incontrato Jacopo Barbaro, compagno nelle giovanili del Padova e ora malato di Sla

di Francesco Macaluso

JESOLO. Non solo gol. Un incontro speciale, intenso, con momenti di forte commozione l’altro ieri allo stadio Picchi di Jesolo, tra Alessandro Del Piero, protagonista dell’estate jesolana con la squadra del Sydney, e il suo ex compagno del settore giovanile del Calcio Padova, Jacopo Barbaro, originario di Burano ma residente a Cavallino-Treporti, 38enne che combatte contro la terribile Sla da dieci anni. L'incontro fra i due amici, prima che compagni di squadra nei Giovanissimi e poi in altre varie occasioni con le squadre del settore giovanile del Calcio Padova, è avvenuto durante la mattina di Ferragosto grazie all'interessamento di Ferlito Vanin, presidente dello Juventus Club di Cavallino-Treporti, che ha contattato Stefano Del Piero, fratello dell’ex juventino e suo attuale manager, del medico Vincenzo Cimino, e della sezione locale dell'associazione Uildm che ha messo a disposizione per il suo socio disabile Jacopo Barbaro affetto da questa ormai tristemente famosa malattia un mezzo attrezzato per il trasporto fino allo stadio Picchi.

Alessandro Del Piero, stella del calcio e tra l’altro protagonista con la maglia della Nazionale nella vittoria dei Mondiali 2006, nonostante in questi giorni abbia stretto migliaia di mani e firmato autografi per ore e ore, ha immediatamente riconosciuto Jacopo Barbaro, che pur non vedeva da anni ed è sobbalzato nel vederlo in carrozzina con una paralisi quasi totale dovuta alla malattia, circostanza di cui non era a conoscenza. Jacopo Barbaro, nato nel febbraio del 1975 è più giovane di qualche mese rispetto a Del Piero del novembre 1974, ha condiviso con il campione di San Vendemiano l'inizio della sua carriera calcistica nei Giovanissimi del Calcio Padova, per poi smettere di giocare a 24 anni, dopo una parentesi vissuta con la maglia della Miranese.

Alessandro e Jacopo si sono abbracciati dopo tanto tempo. A fare da interprete durante l'incontro la madre di Jacopo Barbaro che lo ha aiutato ad esprimersi attraverso la direzione degli occhi, unica parte del corpo che riesce a muovere per la sua grave disabilità e con la quale può comunicare. Nell'arco di circa quindici minuti in cui il campione si è completamente dedicato al vecchio amico mentre era attorniato da decine di fan ed appassionati che attendevano un autografo o una foto con lui, sono stati rievocati i vecchi tempi, le esperienze da compagni di stanza durante i ritiri e le trasferte delle giovanili biancoscudate, l'amicizia comune di calciatori che hanno continuato la carriera come Andrea Boscolo e Ivone De Franceschi. Un evento che ha commosso tutti i presenti sottolineando lo stato di difficoltà fisica in cui versa ora l'ex calciatore Jacopo Barbaro, di cui pochi nel litorale sapevano si fosse trasferito da anni a Cavallino-Treporti per diminuire le barriere architettoniche, che attende da tempo un miglioramento del suo stato assistenziale anche grazie all'utilizzo di attrezzature per disabili che per ora gli sono precluse.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia