Degrado parchi pubblici i parrocchiani si tassano
Chioggia. Raccolti oltre 400 euro per acquistare le panchine rotte dai vandali Organizzata anche una dimostrazione di materassi per raccogliere altri fondi
CHIOGGIA. Parrocchia di Valli batte Comune di Chioggia uno a zero, almeno nella cura del verde pubblico. Se è vero, infatti, che i servizi pubblici non sono competenza dei consigli pastorali, è anche vero che, di fronte alla scarsità di interventi dell’amministrazione comunale, i cittadini sono costretti a organizzarsi in qualche modo e, a Valli, hanno trovato una buona sponda nel parroco, don Massimo Fasolo che ha creato un “parco pubblico alternativo”, con tanto di arredi per gli utenti.
Il problema è quello dei giardini tra via Limonio e via Salsola, realizzati una quindicina di anni fa nell’ambito delle opere di urbanizzazione del nuovo quartiere. Questi giardini sono dotati di una recinzione anti intrusi, ci sono due cancelli con un addetto che apre e chiude mattina e sera e c’è pure il personale tecnico, incaricato dal Comune che, periodicamente, si occupa di tagliare l’erba. Ma ci sono, purtroppo, anche gruppi di giovinastri che, grazie ad un buco, appositamente praticato nella rete di recinzione, entrano a qualsiasi ora, anche di notte, lasciano in giro rifiuti dei più vari tipi, fanno pipì all’aperto, con strascichi odoriferi ben avvertibili, rompono le poche panchine (presenti in numero di 3) e gli ancor meno cestini (in numero di 2). Una situazione di degrado che dura da tempo, più volte segnalata agli uffici comunali ma senza esito.
Il problema, del resto, è difficile da risolvere e comune a molte altre verdi cittadine che, in mancanza di una sorveglianza adeguata, diventano rifugio di vandali ed emarginati. Nel caso di Valli, poi, i giardini sono “periferici” rispetto alle abitazioni, quindi anche meno frequentati di giorno, figurarsi di notte.
Ma il disagio dei residenti era tale che il parroco ha pensato di offrire alle mamme un’alternativa, per le passeggiate con la carrozzina e le corse dei bambini, aprendo loro i campi sportivi della parrocchia.
Per attrezzarli, poi, è stata organizzata, alcune sere fa, una dimostrazione con vendita di materassi (quelli per dormire bene) alle famiglie, dal cui ricavato il venditore ha lasciato un contributo di 600 euro che, aggiunti ai 400 di altre donazioni, hanno formato un gruzzolo di un migliaio di euro da usare per comprare, a stretto giro, un po’di giostrine e arredi per i “nuovi” giardini della frazione.
Così, dove non è arrivata la mano pubblica, è arrivata la buona volontà dei cittadini e del loro parroco, tanto che qualcuno fa anche la battuta: «L’anno prossimo le tasse le paghiamo alla Chiesa».
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